Data:
11/07/2002 16.35.09
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Il tuo brano ? tratto da Velleio Patercolo, Storia di Roma, I, XI.
[11] Post victum captumque Persen, qui quadriennio post in libera custodia Albae decessit, Pseudophilippus a mendacio simulatae originis appellatus, qui se Philippum regiaeque stirpis ferebat, cum esset ultimae, armis occupata Macedonia, adsumptis regni insignibus brevi temeritatis poenas dedit; 2 quippe Q. Metellus praetor, cui ex virtute Macedonici nomen inditum erat, praeclara victoria ipsum gentemque superavit, et immani etiam Achaeos rebellare incipientis fudit acie. 3 Hic est Metellus Macedonicus, qui porticus, quae fuerunt circumdatae duabus aedibus sine inscriptione positis, quae nunc Octaviae porticibus ambiuntur, fecerat, quique hanc turmam statuarum equestrium, quae frontem aedium spectant, hodieque maximum ornamenturn eius loci, ex Macedonia detulit. 4 Cuius turmae hanc causam referunt, Magnum Alexandrum impetrasse a Lysippo, singulari talium auctore operum, ut eorum equitum, qui ex ipsius turma apud Granicum flumen ceciderant, expressa similitudine figurarum faceret statuas et ipsius quoque iis interponeret. 5 Metellus idem primus omnium Romae aedem ex marmore in iis ipsis monumentis molitus huius vel magnificentiae vel luxuriae princeps fuit. Vix ullius gentis aetatis ordinis hominem inveneris, cuius felicitatem fortunae Metelli compares. 6 Nam praeter excellentis triumphos honoresque amplissimos et principale in re publica fastigium extentumque vitae spatium et acris innocentisque pro re publica cum inimicis contentiones quattuor filios sustulit, omnis adultae aetatis vidit, omnis reliquit superstites et honoratissimos. 7 Mortui eius lectum pro rostris sustulerunt quattuor filii, unus consularis et censorius, alter consularis, tertius consul, quartus candidatus consulatus, quem honorem adeptus est. Hoc est nimirum magis feliciter de vita migrare quam mori.
Dopo che Perseo, re di Macedonia, venne sconfitto, catturato e mor?, (mentr'era) sotto libert? vigilata [libera custodia], ad Alba [Albae, locativo], Pseudo Filippo - cos? chiamato perch? simulava, pur essendo di umilissimi natali [cum esset ultimae], una discendenza regale e si proclamava Filippo - dopo aver occupato la Macedonia con le armi ed essersi arrogate le insegne regali, pag?, appena dopo [brevi], il fio della sua temerariet?. Difatti, il pretore Quinto Metello - al quale in onore al suo valore era stato tributato il soprannome di Macedonico - sconfisse, con sfolgorante vittoria, lui [PseudoFilippo] e il suo s?guito [gentem; popolo, gente] e, con una carneficina [immani], sbaragli? [fudit] anche gli Achei, pronti [incipientes] a riprendere le armi [rebellare; lett. ri-combattere]. Costui ? quel (famoso) Metello Macedonico che aveva fatto costruire i portici tutt'intorno [circumdatae] ai due templi senza iscrizione, oggi circondati (a loro volta) dai portici di Ottavia; e port? dalla Macedonia questo squadrone di di statue equestri, poste di fronte alla facciata dei templi, e che a tutt'oggi rappresentano il massimo ornamento di quel luogo. Di quello squadrone, si racconta questa storia: Alessandro Magno chiese a Lisippo, grandissimo autore di opere di tal genere, di scolpire le statue di quei cavalieri che - appartenenti al suo squadrone [lett. dello stesso (Alessandro)] - erano caduti (in battaglia) al fiume Granico; (e gli chiese di scolpirle) con dovizia di verisimili particolari [expressa similitudine figurarum], "infilandoci" anche la sua [di Alessandro] stessa immagine. Lo stesso Metello, costruendosi - primo fra tutti a Roma - un tempio di marmo giusto tra quei monumenti, fu il precursore [princeps] della magnificenza e del lusso [della citt?]. A mala pena [vix] si troverebbe [il "tu" ? generico, dunque va meglio reso all'impersonale] un uomo di qualsivoglia popolo, epoca, o classe sociale [ordinis], la cui felicit? sia paragonabile alla "fortuna" di Metello. Infatti, mettendo da parte [praeter] gli straordinari trionfi (che riport?), le importantissime cariche [honores] (che ricopr?), l'alta posizione nello Stato, (nonch? infine) la lunga vita che visse e le amare e generose schermaglie ch'ebbe coi nemici in difesa dello Stato - (fatto salvo tutto questo, egli) ebbe anche 4 figli, li vide tutti in et? adulta, li lasci? tutti in vita [superstites; cio?: quando Metello mor?, tutt'e quattro i figli erano ancora viventi; ovvero, Metello non era stato colpito da lutto filiale, cosa che, a quel tempo, accadeva non di rado] e pieni di grandi onori. I (suoi) 4 figli portarono a braccia [sustulerunt] il letto funebre del padre [lett. il letto di lui morto] innanzi ai rostri: il primo [unus] (figlio era a quel tempo) ex-console ed ex-censore, il secondo [alter] ex-console, il terzo console, il quarto candidato al consolato, carica che poi ottenne l'anno successivo. Pi? che morire, questo vuol dire congedarsi con grande soddisfazione dalla vita!
Trad. Bukowski
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