Data:
28/07/2002 17.19.34
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Cicerone, Verrine, I, 6 passim
Pur stando cos? le cose, codest'uomo - folle e senza via di scampo [perditus] - mi fronteggia usando un altro espediente [alia ratione]. Non si degna di ["id (opp. hoc) agere ut", o sempl. "agere ut", fare in modo che; costrutto idiomatico] oppormi l'eloquenza di qualcuno. Non si affida al favore o al prestigio [auctoritate] o all'influenza [potentia] di chicchessia [cuiusquam]. (O, meglio) finge di farlo, ma io percepisco (chiaramente) come agisce - e del resto lo fa piuttosto apertamente [lett. ? al contrario: neque occultissime]; mi sbatte in faccia [proponit? mihi; uso questa espressione forte per adeguarmi allo sdegno, condito d'ironia, di Cicerone] nomi di "nullit?" del rango nobiliare, ovvero di individui (solo ed esclusivamente) boriosi; che non tanto mi intralciano perch? sono nobili, quanto (al contrario) mi agevolano perch? sono conosciuti [ovvero, conosciuti per la loro "inconsistenza" ed arroganza: il che agevola, appunto, l'accusa di Cicerone]. Finge di affidarsi al loro appoggio, mentre nel frattempo, e da tempo, macchina qualcos'altro. In cosa riponga la propria speranza [quam spem nunc habeat in manibus; lett. uale/che tipo di speranza abbia?], e che cosa macchini, ve lo riveler? a breve, o giudici; ma, prima (di farlo), abbiate la compiacenza di ascoltare [lett. conoscete, vi prego] com'? stata macchinata la cosa, fin dall'inizio. Non appena (Verre) fece ritorno dalla provincia, fu approntata la corruzione dei giudici, per questo processo, in via di una grande disponibilit? di denaro. Mantenne questo proposito, e quest'accordo (di corruzione), fino al giorno in cui i giudici furono selezionati. Di poi, avvenuta la selezione - visto che, da una parte [et?], la buona sorte di Roma, nel sorteggio, aveva infranto [vicerat] la speranza di costui, e che, dall'altra [et?], nella (suddetta) selezione dei giudici [in reiciendis iudicibus], il mio "darmi da fare" [diligentia] aveva avuto la meglio [sempre "vicerat"] sull'impudenza di costoro - quell'accordo venne a cadere. La situazione si presentava molto chiara. Le liste dei vostri nomi, (candidati) a questo processo, erano nelle mani di tutti. Era chiaro che i voti non potessero essere contraffatti con alcun segno, colore, o macchia [gli espedienti per contraffare le "schede" di selezione, appunto]: tal che costui, tutt'a un tratto [repente], da ottimista e baldanzoso che era, cadde in mesta depressione [ex alacri atque laeto, sic erat humilis atque demissus], da apparire condannato non solo al popolo romano, ma anche a se stesso.
Trad. Bukowski
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