Data:
30/08/2002 22.52.19
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Quintiliano, Istituzione oratoria, II 8,1-5
Viene considerata [haberi], generalmente [lett. suole?] e non a torto [nec immerito], una buona qualit? [virtus] (tipica) di un (bravo) insegnante quella di (saper) cogliere [notare], con intelligenza [diligenter], le diverse capacit? intellettuali/di apprendimento di coloro [rendo cos?: discrimina ingeniorum] che ha avuto come compito di istruire [susceperit erudiendos] e di intuire [scire] fino a che punto [quo? maxime] la natura ciascuno li ha dotati. Infatti vi ? una sorta di incredibile variet?, a riguardo degli'intelletti non meno che dei corpi [la trad. ? un pochino maccheronica: ciononostante, Quintiliano sta semplicemente dicendo che gli alunni si differenziano sia per tempra intellettuale, che per tempra fisica]. La qual cosa ? possibile riscontrarla [intellegi], ad esempio [nam], anche negli stessi oratori: essi tanto si differenziano l'uno l'altro, quanto allo stile [genere dicendi] (che utilizzano), che nessuno assomiglia all'altro, per quanto molti (di loro) abbiano composto (i propri lavori) tenendo sott'occhio [ad imitationem] autori ch'erano nelle loro preferenze [eorum, quos probabant]. A ragione di ci? [deinde], ai pi? ? sembrato pertinente [utile] educare ciascun (discepolo) con un metodo atto a [lett.: ita? ut?doctrina?; cos?? da? con l'insegnamento] favorirne le peculiari [propria] inclinazioni [bona] naturali ed aiutarlo soprattutto seguendo la falsariga tracciata dal suo intelletto [in id, quo ingenia tenderent]. (Un po') come (avviene) [ut si] per un insegnante di educazione fisica [peritus palaestrae]: (costui,) giunto in una palestra affollata [plenum] di ragazzi, dopo aver valutato [expertus], con accortezza [omni modo], le loro complessioni fisiche e intellettuali, programma una preparazione personalizzata [rendo in modo libero "discernat cui quisque certamini praeparandus sit", di facile senso]. Lo stesso (dicasi per) un maestro di eloquenza: (costui,) - dopo aver valutato, con oculatezza [sagaciter], quale (alunno) prediliga, per disposizione innata, [cuius ingenium? maxime gaudeat (= prediligere)] uno stile sobrio [presso limatoque], o piuttosto uno stile energico [acri], solenne, dolce, aspro, pulito, elegante [urbano] - si dedicher? loro ad uno ad uno [lett. si accoster??; anche qui, cio?, un programma personalizzato], di modo che ciascuno realizzi al meglio la propria predisposizione [ut quisque eminet in eo quo provehatur], dato che [quod] una predisposizione [cura] coltivata [adiuta cura] ha modo di eccellere, mentre [et] chi viene indirizzato [ducatur] in direzione contraria [in diversa] (alla propria disposizione), non riesce [possit] a realizzarsi completamente [satis facere] in ci? cui ? portato [in iis, quibus? aptus est] e sottovaluta [faciat infirmiora] le proprie innate capacit? [ea, in quae natus videtur], trascurando(le) [deserendo].
Trad. Bukowski
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