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Mittente:
Bukowski
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Re: Frontino
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Data:
01/09/2002 6.32.15
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Ho trovato relativa difficolt?, perch? il linguaggio ? molto tecnico e gravita su una materia che non mi compete. Prendi questa traduzione, dunque, con le pinze ;))).
Un territorio vien detto [lett. ?] "arcifinius", quando non ? delimitato [lett. ovv. relativa] per mezzo di alcuna misurazione "catastale" [rendo cos?, sapendo d'essere impreciso; Frontino vuol dire che i confini di tale ager non son definiti dall'uomo, ma - come leggiamo appena dopo - seguono linee "naturali" o coincidono con possedimenti di vecchia data]. (Esso) ? (invece) delimitato, seguendo disposizioni inveterate [secundum antiquam observationem], da fiumi, canali, montagne, strade, alberi piantati nella parte frontale [ante], spartiacque [aquarum divergiis] o taluni terreni gi? occupati in precedenza [ante] da un "latifondista". L'ager arcifinius prende il nome, come afferma Varrone, dalla necessit? di difendersi dai nemici [ab arcendis hostibus]; in seguito, col sopraggiungere della contese giudiziarie, i suoi limiti vennero segnati (generalmente) in corrispondenza dei luoghi con cui confinava. In questo tipo di ager non vige la legge dei "subsiciva". "Subsicivum" vuol dire "tagliato da un tracciato [linea] subsecante". Se ne distinguono due tipi: uno, che non pu? assurgere [expleri, ammontare, raggiungere la dimensione di] a centuria, essendo posto alle estreme propaggini dei territori assegnati; l'altro, che pu? capitare frammisto alle centurie assegnate e ben definite. Tutto ci? che ricade all'interno dei quattro lati definiti dalla pertica [quidquid enim inter IIII limites minus quam intra clusum est] andr? a far parte del territorio assegnato, e da ci? conserva il nome, mentre ci? che sopravanza all'assegnazione viene "ritagliato" [cludatur et subsecetur; cio? corrisponde ad un ritaglio di terreno "superfluo", mi par di capire] con un tracciato [linea]. Ne conviene che tutta l'estensione di terreno superfluo [l'actus era appunto, nel linguaggio degli agrimensori, una misura di superficie] che si dispiega tra il lato [normalem lineam] (dell'ager adsignatus) e il confine ultimo (del territorio) lo diciamo "subsicivum". Un tipo di terreno che si avvicina molto alla modalit? di quelli soggetti ai "subsiciva" ? il territorio "franco" [extra clusus] e non assegnato; il quale territorio - se non ? stato destinato a finalit? sacre o religiose, o comunque ad usufrutti che spettano al popolo di Roma - per quanto cada nella "giurisdizione" [cuius fine circumdatur] dello Stato romano, di una colonia, o di una citt? straniera, secondo la regolamentazione dei "subsiciva" rimane in possesso di chi (per primo) ci ha messo mano [remanet in potestate eius qui potuerit adsignare]. L'ager "franco" ? quello che si estende tra le centurie e il tracciato estremo di confine; si chiama cos? [lett. chiuso dall'esterno] perch? uno dei suoi limiti coincide appunto col confine estremo [quia ultra limites finitima linea cludatur] del territorio (dell'ager publicus, suppongo).
Trad. Bukowski
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• Frontino Re: Frontino
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