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Bukowski
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Re: ultimo favore
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Data:
01/09/2002 8.36.07
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Eheheh, il soggetto ? proprio "ardua"?
Plinio il vecchio, Storia naturale, II, 45 passim
Pi? di una ventina di antichi autori greci ci hanno lasciato [prodidere = prodiderunt] (i risultati del)le loro osservazioni (scientifiche) su questi (fenomeni) [ovvero, i venti, argomento precipuo del II libro della Storia Naturale pliniana]. La cosa che pi? mi stupisce ? che in un mondo in preda alla discordia e diviso - mi vien da dire [lett. hoc est, cio?] "smembrato" - in (tanti) regni, cose tanto difficili [il tuo "tam ardua"?] da investigare [inventu, supino di "invenio"] fossero oggetto d'attenzione [fuisse curae] per (cos?) tanti individui, soprattutto in un tempo caratterizzato da [perifrasi per il semplice "inter", tra] guerre e dimore insicure, con pirati e predoni [il termine qui lo sento comprensivo di quelli di terra e di mare] - peste [hostibus] del genere umano - che, gi? solo a sentirli nominare [lett. fama, per fama, rinomanza], mettevano la strizza [terrentibus] a chi si apprestava ad un attraversamento (per mare o per terra) [transituros, "perifrastico" per l'intenzione]. Mentre, oggi come oggi, ognuno - nel chiuso della propria contrada [in suo tractu] - viene a sapere pi? cose [noscat quaedam verius; ovv. lett. quest'ultimo ? avverbio] (sul luogo natio) dai commentari di quegli scrittori [antichi, di cui sopra] - che (in quella contrada) non ci furono mai stati - che non dalla preparazione e dalle informazioni degli abitanti del luogo stesso [la traduzione, mi rendo conto, ? un po' maccheronica: Plinio sta dicendo che gli antichi scrittori di scienza riuscivano a riprodurre, nelle proprie opere, per via di supposizioni appunto scientifiche, tratti e caratteristiche morfologiche di luoghi che non avevano neanche visitato, con una perizia superiore addirittura a quella degli abitanti autoctoni]. E (ci? avviene) proprio in questo tempo [nunc] di pace festosa, sotto un principe cos? ben disposto a favorire il progresso [proventu] delle lettere e delle scienze: (ebbene, proprio ora) non si assiste ad alcun avanzamento nel campo della ricerca e della conoscenza (scientifica) [rendo liberamente "omnino nihil addisci nova inquisitione", tuttavia di facile senso], e anzi (ancora) non si son studiate e comprese fino in fondo [perdisci] le (stesse) intuizioni e le scoperte [inventa] degli antichi. Non c'erano risorse tali da far sperare in lauti guadagni [rendo cos?, liberamente, l'altrimenti intraducibile, alla lettera "non erant maiora praemia in multos dispersa fortunae magnitudine"], eppure molti si diedero a portare alla luce [eruerunt] tali (scoperte), senza alcun guadagno se non (quello) di (poter) giovare alla posterit?. Sono i costumi degli uomini a declinare, e non i loro (falsi) vantaggi: tant'? che (ai nostri giorni) una sterminata moltitudine (di individui) naviga giovandosi di [lett. in] un mare ch'? ovunque aperto (al passaggio) e di comodi punti di approdo [hospitalique litorum omnium adpulsu], ma lo fa non per acquisire conoscenza [scientifica e geografica], ma solo a scopo di lucro. E la (loro) mente - cieca e volta solo al profitto - non arriva a pensare [nec reputat] di poter giungere agli stessi risultati [ad ipsum], e in modo pi? saldo e sicuro [tutius], con l'ausilio della scienza.
Per renderti ancora pi? facile la comprensione del brano, almeno nel senso, ti riporto un estratto di una conferenza che pu? fare al caso nostro:
"Plinio il Vecchio proporr?, alla fine del I secolo d.C., un bilancio negativo dell?attivit? scientifica sotto il dominio romano, indicando nello stabilirsi dell?egemonia romana, e nel conseguente instaurarsi della p a x mundi nella prima fase del principato, le cause di una crisi della scienza. Nell?ottica moralistica di Plinio, l?aumento delle risorse economiche, parallelo all?accrescersi del dominio romano, avrebbe provocato un processo di degenerazione morale, convertendo in desiderio di guadagno quello che un tempo era amore per la ricerca, mentre per un altro verso la pace, annullando quelle che erano le spinte competitive fra i regni ellenistici inglobati nell?impero mediterraneo ad egemonia romana, avrebbe causato una battuta d?arresto ai progressi della scienza".
Saluti.
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• ultimo favore Re: ultimo favore
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