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Mittente:
Bukowski
Re: ancora seneca   stampa
Data:
02/09/2002 2.57.16




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Seneca, Consolazione a Polibio, VII

Oltre (a quanto detto fin qui), questi (consigli che ti dar? ora) ti forniranno, altres?, rimedi pi? accessibili [levioribus] (per alleggerire la tua situazione penosa): (ad esempio, tutte le volte che) avrai intenzione di mollare tutto [oblivisci rerum omnium], volgi il tuo pensiero a Cesare. Tieni conto [vide] di quanta lealt? e sacrificio [industriam] gli devi, (in cambio) della sua benevolenza nei tuoi confronti; capirai come non ti sia lecito, (o quantomeno) pi? di quanto lo sia a lui - sulla cui schiena grava il mondo, se vogliamo esprimerci con un mito [si quis modo est fabulis traditus; quello di Atlante] - piegarti (alle disgrazie).
Allo stesso Cesare, l'enorme potere che detiene comporta grandi responsabilit? e limitazioni [trad. un po' alla Spiderman :) ; lett. cui tutto ? lecito, e proprio per questo motivo molte cose non (gli) sono lecite]; la sua veglia protegge il sonno di tutti (i suoi sudditi); il suo operato (permette e tutela) l'otium di tutti; la sua attivit? serrata [industria] (permette e tutela) lo svago di tutti; il suo stare sempre al suo posto [occupatio] (compensa, permette e tutela) la "vacanza" [cio?, la possibilit? di assentarsi dai propri posti; potremmo anche tradurre: tempo libero] di tutti. Ne conviene che Cesare si ? (completamente) sacrificato al mondo intero, trascurando se stesso, e come le stelle - che, senza fermarsi [inrequieta], seguono eternamente il loro tragitto - a lui non ? permesso di desistere o di occuparsi d'altro.
In un certo senso, su di te grava la medesima responsabilit? [ad quendam itaque modum tibi quoque eadem necessitas iniungitur]: non ti ? permesso dedicarti (esclusivamente) a te stesso e ai tuoi studi; finch? Cesare ? il padrone del mondo, non ti ? permesso concederti gioia, dolore, (insomma) alcunch?; tu dipendi interamente da Cesare.
(A ci?) aggiungi (poi) il fatto che - poich? in continuazione dici Cesare a te pi? caro della tua stessa vita [spiritu] - ora, e fin quando Cesare (stesso) vivr?, non hai il diritto di lagnarti della malasorte: fin quando costui ? al sicuro [hoc incolumi] (sul suo scranno), al sicuro sono i tuoi (congiunti); nulla hai (veramente) perduto; i tuoi occhi non solo devono essere asciutti (di pianto), ma devono mostrarsi addirittura lieti; in Cesare [in hoc] c'? ogni tua speranza; egli si prende cura interamente (di te e dei suoi sudditi). Sarebbe lungi [abest; ma preferisco questa sfumatura] dalla tua natura - decisamente provetta, nonch? molto devota - non mostrare l'adeguata gratitudine [parum gratus es] nei confronti di questa tua condizione (a tutti gli effetti) felice, qualora tu ti permettessi di addolorarti per alcunch?, mentre costui [Cesare] ? vivo.

Trad. Bukowski
  ancora seneca
      Re: ancora seneca
 

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