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Mittente:
Bukowski
Re: ri-richiesta   stampa
Data:
02/09/2002 14.00.30




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Cara amica, ti prego di scusare l'attesa, ma ho dovuto appurare alcune perplessit? che avevo sul secondo testo che m'hai proposto, dovute al fatto che l'originale messo a disposizione da latinlibrary era, a mio parere, inesatto. Ho potuto farlo solo oggi, con la riapertura della biblio. Come vedrai, due/tre inezie, che per? m' "impallavano" la traduzione.

Aelius Aelii Spartiani, VI

Per (caldeggiare) la sua [di Elio] adozione, Adriano sbors? un'ingente somma di denaro al popolo ed all'esercito. Ma, da uomo sopraffino [paulo argutior, poco pi? che arguto] (qual era), non appena si rese conto [cum videret] che quello [Elio] era tutto un acciacco [lett. (era) di salute debolissima] - tanto che [ita ut] non riusciva (neanche) a destreggiarsi [iactare, darsi da fare] con uno scudo (un po') pi? pesante [solidius] -, a quanto si racconta, (cos?) parl?: "La fortuna [nel senso di moneta; lett. "ter milies", ma l'espressione sta ad indicare generalmente una quantit? spropositata, in questo caso di denaro: una "fortuna", appunto] che abbiamo elargito all'esercito e al popolo non ? servita a nulla [lett. l'abbiamo/? andata persa], se ? vero [si quidem] (come ? vero) che ci siamo affidati [lett. incubuimus, perf. "incumbo"] ad un sostegno [lett. ad una parete, ad un muro] destinato (di per s?) a crollare [caducum, cedevole: il muro ? ovviamente, fuor di metafora, Elio], (sostegno) che [paries ? masch.; con esso si concorda "qui"] non ? in grado di sorreggere non solo lo Stato, ma neanche le nostre stesse persone".
Adriano ci? disse (in confidenza) al suo prefetto. Ma il prefetto spiattell? quelle parole (ad altri) [preferisco, per scorrevolezza, scindere il costrutto del "cum"; lett. avendo il prefetto?], e per causa sua [per + acc. mezzo animato] Elio Cesare cadde, ogni giorno di pi? [in dies magis magisque], in depressione [rendo cos? "adgravaretur sollicitudine, utpote desperati hominis", di facile senso]. Al che, Adriano fece dimettere [dedit successorem] il suo prefetto, che aveva spiattellato la cosa, cercando di dare a vedere [volens videri] che aveva ritrattato [rendo cos? "temperasset" ( = temperavisset); aveva mitigato] (quelle) spiacevoli parole. Ma ci? invano.
Infatti, come ho preannunciato, Lucio Ceionio Commodo Vero Elio Cesare - si chiamava, infatti, con un nome cos? lungo - mor? e fu sepolto con rito imperiale, e non altra dignit? regia ebbe avuto (durante la sua vita) se non quella [ni = nisi] tributatagli una volta morto [lett. se non (quella) della morte].
(Adriano) si addolor? per quella scomparsa, ma in qualit? di buon padre [Elio, come detto, era suo "adottivo"], e non di principe provetto [bonus, nel senso di "chi sa il fatto suo"]. Infatti, quando i fidati [amici] (gli) chiesero, solleciti, chi (mai) potesse aspirare all'adozione, Adriano rispose loro - a quanto si racconta - d'averlo [il successore], in effetti, gi? designato mentre Vero era ancora vivo [ho reso il discorso nella modalit? indiretta, per scorrevolezza].
Con ci? (Adriano) mostr? o la sua accortezza politica, o la sua facolt? divinatoria [scientiam futurorum; puntatina ironica: ovviamente, Adriano - da buon politico - gi? era corso ai ripari, a riguardo dell'inettitudine di Elio, e non gi? perch? sospettasse che quello sarebbe finito cos? a breve ;)].
Dopo di lui [Elio], Adriano - a lungo incerto [anceps] sul da farsi - si risolse ad adottare [lett. adott?] Antonino detto "il Pio". Ad Antonino ingiunse il vincolo di adottare [si ripete la pratica inaugurata da Ottaviano con Tiberio, del "nepotismo di secondo grado": l'imperatore indica al suo successore colui che, a sua volta, succeder?? al successore], a sua volta [utipse sibi], Marco e Vero, e di concedere la propria figlia in sposa a Vero, e non a Marco. (Adriano) non visse ancora a lungo, spossato dalla debolezza e da altri acciacchi, (ma) sempre affermando che ad un principe si addice di [lett. deve] morire (quand'? ancora) in auge [sanum], e non impotente.


Alexander Severus Aelii Lampridii, I

Dopo l'uccisione di Vario Eliogabalo [latinlibrary porta "Varia", ma ? inesatto; il lemma giusto ? "Vario"] - preferisco, infatti, chiamarlo col suo "soprannome" [lett. cos?] piuttosto che Antonino, dato che quel flagello (d'uomo) non mostr? (mai) alcuna (delle buone qualit? tipiche) degli Antonini, e poi perch? questo nome [di Antonino] (gli) fu depennato [erasum est] dagli Annali, per decreto autorevole del Senato - sal? al trono, per fortuna [ad remedium] di (tutto) il genere umano, Aurelio Alessandro, nativo di Arcena [latinlibrary porta "Ancona", ma si tratta di Arcena, citt? della Siria], figlio di Vario, nipote di Varia e cugino dello stesso Gabalo, quand'era gi? stato in precedenza - vale a dire [scilicet] dopo la morte di Macrino - proclamato Cesare dal Senato. Ebbene, (Aurelio) assunse lo stesso titolo di Augusto, e in aggiunta a quello, la possibilit? di assumere, nello stesso giorno, su concessione del Senato [deferente senatu], il titolo di padre della patria, la carica proconsolare, la potest? tribunizia, e il diritto di mettere cinque argomenti all'ordine del giorno del senato [trad. suggerita da IL per " ius quintae relationis"].
Ma perch? codesta trafila [continuatio] di attribuzioni e di cariche non appaia precipitosa e pericolosa [praeceps], chiarir? i motivi per i quali il senato si trov? costretto ad adottarla, e quello [Alessandro] a sua volta ad accettarla.
In effetti, non si addiceva all'autorit? del Senato conferire quelle cariche tutte insieme, n? si addiceva ad un principe accorto accedere a tutte in un sol colpo.
(In realt?) [qui l'autore si mette ad esporre, appunto, le cause: l'anarchia militare imponeva interventi urgenti e sommari da parte del senato e dell'imperatore] l'esercito, oramai, s'era abituato a far di testa sua [nell'elezione degl'imperatori, come si evince dal seguito; qui suppongo una lacuna che purtroppo non ho potuto appurare], giustificando [adserentes ad defensionem; il lemma di latinlibrary va scisso] talora tale comportamento (col dire di) non essere al corrente (del fatto che) il Senato avesse (gi?) designato un imperatore. E cos?, (l'esercito) aveva acclamato imperatori Pescennio Nigro, Clodio Albino, Avidio Cassio e in precedenza Lucio Vindice, Lucio Antonio e lo stesso Severo, mentre il Senato (da parte sua) aveva gi? acclamato il (proprio) imperatore: Giuliano.
Codesta situazione [res] (precaria e confusa) aveva fomentato [severat, piucch. di "sero"] le guerre civili, per le quali l'esercito - allestito [paratum] per fronteggiare un (eventuale) nemico - si trov? costretto ad uno scontro fratricida [parricidaliter perire].

Tradd. Bukowski
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