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Mittente:
Bukowski
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Re: Gellio
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Data:
05/09/2002 3.19.46
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Gellio, Notti attiche, XI, 18 passim
L'ateniese Dracone fu un uomo probo [bonus], stimato per la (sua) grande prudenza [lo reputo abl. di limitazione], ed esperto [peritus] di diritto divino ed umano. (Ebbene) l'appena citato [lett. quel] Dracone, primo in assoluto [lett. fra tutti], scrisse [lett. diede] le leggi a che gli Ateniesi le utilizzassero ["utor" regge abl.]. In quelle leggi, egli prescrisse e sanc? che un ladro, a prescindere dall'entit? del furto [cuiusmodicumque furti], dovesse essere condannato a morte, e (con l'aggiunta di) molte altre pene, molto severe. In seguito (per?), le sue leggi - poich? apparivano eccessivamente [impendio, avv.] rigide - vennero depennate [oblitteratae sunt] non con un provvedimento esecutivo [non decreto iussoque], ma con un tacito accordo non scritto [inlitterato] degli Ateniesi. In seguito (gli Ateniesi) utilizzarono [usi sunt - utor] altre leggi, pi? permissive, stilate da Solone. Costui [is], con la sua legislazione, giudic? che non bisognasse punire i ladri [vindicandum in fures] con la morte - come (invece aveva sancito) Dracone prima (di lui) - bens? col risarcimento del doppio (dell'ammontare del furto).
Trad. Bukowski
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• Gellio Re: Gellio
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