Cerca |
|
|
|
|
pls
- prima d'inoltrare richieste in forum
leggete le condizioni e i suggerimenti del FORUM NETIQUETTE
FORUM APERTO
>>> qualche suggerimento per tradurre bene (da: studentimiei.it)
--- altri forum di consulenza: DISCIPULUS.IT - LATINORUM - LATINE.NET ---
|
|
|
Leggi il messaggio
Mittente:
Bukowski
|
Re: L.A.Seneca
|
stampa
|
Data:
11/09/2002 1.28.11
rispondi
al msg
nuovo
msg
cerca nel forum
torna
all'indice |
D?i, che prima o poi ce la facciamo, a tradurla tutta, 'sta benedetta consolatio :D
Seneca, Consolazione a Polibio, VI
Un altro [et illa] espediente che pu? stornarti dal troppo soffrire [a nimio lucto] ? la consapevolezza [lett. se tu ti?] che nulla, che tu faccia, possa restar nascosto [subduci]. L'unanime consenso degli uomini ti ha rivestito di un ruolo [personam] difficile: devi accollartene le responsabilit? [haec tibi tuenda est]. Sei circondato da [lett. ? all'attivo] una mpltitudine di persone che ti esprime il suo cordoglio [frequentia consolantium], ma che (allo stesso tempo) scruta [inquirit ac perspicit] nel tuo cuore [in animum tuum], valutando la forza che ? in grado di opporre al dolore, e (valutando) se tu sappia destreggiarti solo nella fortuna, o sappia (piuttosto) reagire con forza anche alle avversit?: (costoro) scrutano (persino) il tuo sguardo. E' troppo facile per coloro [lett. tutto ? pi? libero per coloro, dei quali gli affetti?] che possono nascondere [? possono essere?] i propri sentimenti. Ma a te non ? concessa alcuna riservatezza [ovvero, Polibio non pu? godere di "pivacy"]. Il tuo successo ti espone [lett. posuit in multa luce]: ognuno sapr? in che modo tu avrai reagito a codesta ferita, se avrai "abbassato la guardia", una volta colpito, o se piuttosto sarai rimasto ben saldo nella tua posizione [in gradu]. Da sempre, la considerazione [amor] di Cesare, nonch? i tuoi studi, ti hanno assicurato una posizione di rilievo [in altiorem ordinem]. (Allora) non ti si addice niente che sia volgare, o di basso livello. E cosa c'? di tanto volgare e civettuolo [muliebre] che consegnarsi all'azione corrosiva del dolore? Non ti si addice, in una medesima situazione di lutto, un contegno simile a quello dei tuoi fratelli [lett. ci? che si addice?]; la considerazione [opinio] che si nutre a riguardo dei tuoi studi e dei tuoi costumi [ovvero, della tua persona] ti preclude molti (comportamenti): la gente si aspetta molto da te, lo pretende. Se (proprio) desideravi aver libert? di comportamenti [lett. si volebas tibi omnia licere], non avresti dovuto porti all'attenzione di tutti [lett. far convergere su di te gli sguardi?]: alle pro/e/messe, devi far seguire i fatti. Tutti coloro che plaudono alle opere del tuo genio, che le trascrivono; tutti coloro che non abbisognano del tuo prestigio, ma del tuo genio; (tutti costoro) sono custodi del tuo animo. Dunque, non puoi azzardare nulla che non si confaccia [indignum] alla tua condizione di uomo ed intellettuale esemplare [perfecti et eruditi viri], senza che [ut non] molti non si pentano della propria [costruzione impersonale] ammirazione nei tuoi confronti. (Allora) non ti si addice un pianto inconsulto, e non solo: non ti si addice neanche rimanere a letto fino a tardi, o sottrarti al "caos cittadino" [tumultu rerum] concedendoti un periodo di "otium" in una quieta campagna [locativo], o rinfrancare il corpo - stressato da impegni continui - con un viaggio di piacere [voluptaria peregrinatione], o "staccare la spina" [detinere animum] concedendoti varie forme di svago [varietate spectaculorum], o (infine) disporre a tuo piacimento della tua giornata. Molte cose non ti si addicono: cose che si addicono, invece, a persone di bassa levatura e anonime [rendo cos?: "iacentibus in angulo"]: una posizione di prestigio comporta una grande schiavit?. Non ti ? concesso fare alcunch? di testa tua: devi dar conto di una miriade di persone, occuparti di una miriade di pratiche [libelli]; c'? da esaminare/vagliare una gran messe di affari [tantus rerum], che si accumulano da tutto il mondo, per poi - secondo una peculiare trafila [per ordinem suum] - poter esser sottoposte al giudizio dell'imperatore. E non ti si addice - dicevo - (tantomeno) piangere: ? la condizione che ti consente di ascoltare, e prosciugare, le lacrime di coloro che si sentono in disgrazia [periclitantium] e che sono desiderosi di vedersi concessa la misericordia del pi? mite degli imperatori; (a maggior ragione) devi asciugare il tuo pianto.
Trad. Bukowski
|
|
• L.A.Seneca Re: L.A.Seneca
|
|
|
|
|
|
tutto
il materiale presente su questo sito è a libera disposizione di tutti,
ad uso didattico e personale, non profit/no copyright --- bukowski
|
|
|