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Mittente:
Bukowski
Re: Traduzione HYGINI DE ASTRONOMIA   stampa
Data:
11/09/2002 3.03.50




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Caro Paolo, ti prego di non postare topic eccessivi, altrimenti non riesco a smaltirli tutti. Saluti.

Igino, Astronomia, III passim

Hunc Aratus cum diceret inter astra kekonismenon figuratum, acceperunt complures eum pulverulentum dictum; quod minime convenit posse inter sidera etiam pulverulente apparere. Quod si esset, dignior erat Orion, cui idem adscriberetur; primum quod assidue est venatus et semper in terra fuit, deinde quod adhuc inter sidera venari videtur. Perseus autem qui assidue volaret, non potest pulverem habere. Quod igitur est: cum vellet Aratus eum currentem obscure significare, usus Aeoliorum ratione, eum kekonismenon dixit. Aeolii enim cum volunt aliquem decurrere significare, kekonisthai dicunt; id quod Aratus vult demonstrare, non ut illum volantem assidue pulverulentum dicat. Quod a multis perperam est intellectum.

Dato che Arato afferma che costui [si sta parlando di Perseo] si trova raffigurato, nella mappa delle costellazioni, come "circondato dalla polvere" [? questo, pi? o meno, il senso di "kekonismenon", traslitterazione di una flessione greca; credo che l'accenno si riferisca alla "nebulosa"], molti lo hanno inteso come "imbrattato dalla polvere". Ma direi che una simile condizione/definizione non si addica per nulla all'ambito astronomico. Se pure fosse, sarebbe pi? pertinente per Orione, cui ? affibbiato lo stesso attributo; in primo luogo, perch? ? un cacciatore, per definizione mestiere "di terra" [questa definizione, che traduce "semper in terra fuit", la si comprende col raffronto successivo]; in secondo luogo, perch? anche nella mappa stellare egli appare in atto di cacciare.
Perseo, invece, fu praticamente sempre in volo [aveva sandali alati]

http://www.scuole.provincia.siena.it/...

e dunque, non aveva modo di imbrattarsi di polvere. La questione sta dunque cos?: Arato voleva rendere, in modo metaforico [obscure], l'idea della velocit? di Perseo [eum currentem], e dunque lo disse "che solleva la polvere" [possiamo rendere cos?, volendo, kekonisthai; pensa alla polvere che solleva, all'atto della corsa, speedy gonzales :D ], secondo un modo di dire tipico degli Eoli. Gli Eoli, infatti, quando vogliono esprimere l'idea di uno che si precipita di corsa [decurrere], dicono che "solleva la polvere". In questo senso Arato utilizza la locuzione, e non nel senso che quello [Perseo], in volo continuo, s'imbratti di polvere. La qual cosa ? stata invece fraintesa dai pi?.

XIII. OPHIUCHUS inclinatus a capite, ut qui resupinari videtur, anguem manibus tenere figuratur. Huius autem humeri aestivo circulo dividuntur a reliquo corpore. Ipse genuum fine ab aequinoctiali circulo terminatur, pede sinistro premens oculos, dextro autem testudine Scorpionis innixus. Anguis autem, qui ab eo tenetur, prope extremo ore Coronam contingit, medium ut praecingens Ophiuchum, ad caudam brevior quam superiore corpore, qua manus sinistra ipsius signi figuratur; ita tamen, ut extrema cauda circulum aequinoctialem cum Aquilae cauda iungat. Occidens exortu Geminorum, Cancri, Leonis pervenit ad terram; exoriens autem cum Scorpione et Sagittario apparet. Hic habet in capite stellam I, in utroque humero singulas, in sinistra manu III, in dextra IIII, in lumbis II, in utroque genu singulas, in dextro crure I, in utroque pede singulas, sed clariorem in dextro. Itaque est omnino stellarum XVII.
Anguis habet in summo capite II, sub capite IIII uno loco omnes; ad manum ipsius Ophiuchi sinistram duas, sed quae maxime ad corpus eius accedit, clariorem; et in dorso Anguis ad ipsam corporis coniunctionem V, et in prima curvatura caudae IIII, in secunda caput versus habet stellas VI. Ita est omnino trium et viginti stellarum.

Ofiuco [il Serpentario; anche qui ovv. una costellazione]:

http://www.otticademaria.it/Ophiuchus...

viene raffigurato col capo di traverso - quasi nell'atto di ricadere all'indietro - e con in mano un serpente. Il "circolo estivo" segna il confine tra i suoi omeri ed il resto del corpo [cio?, cade, pi? o meno, all'altezza delle cosce]. I suoi ginocchi lambiscono il circolo equinoziale; il piede sinistro grava sugli occhi del (sottostante) Scorpione, mentre col destro preme sulla sua testuggine, a mo' di appoggio.
Il Serpente che porta in mano, invece, va a toccare la costellazione della Corona, con l'estremit? del suo muso; nella parte centrale avvolge praticamente Ofiuco, fino all'estremit? della coda - sproporzionata, corta com'?, al resto del corpo, ch'? tenuto, come appare nella raffigurazione, dalla mano sinistra dello stesso Ofiuco [lett. stella, costellazione]. Tal che la parte terminale della coda stessa corrisponde al punto di transizione [lett. unisce?] tra il circolo equinoziale e la coda della costellazione dell'Aquila.
(La costellazione del Serpentario) tramonta in corrispondenza al sorgere della costellazione dei Gemelli, del Cancro e del Leone; sorge contemporaneamente allo Scorpione e al Sagittario.
Ofiuco presenta, all'altezza del capo, 1 stella; 1 all'altezza di ogni omero; 3 all'altezza della mano sinistra; 4 all'altezza della destra; 2 all'altezza della zona lombare; 1 all'altezza di ogni ginocchio; 1 all'altezza della gamba destra; 1 all'altezza di entrambi i piedi - ma quella di destra ? pi? luminosa. Per un totale di 17.
Il serpente, invece, presenta 2 stelle all'altezza della parte superiore del capo, 4 in quella inferiore, tutte in un ristrettissimo fazzoletto di cielo; (per la parte del corpo che si estende) fino alla mano sinistra del suddetto Ofiuco, ne presenta poi 2, di cui quella prospiciente al corpo di Ofiuco ? pi? luminosa. Lo spazio tra il dorso del Serpente fino alla figura di Ofiuco ? puntellato da 5 stelle; ne abbiamo poi 4 all'altezza della prima sinuosit? della coda, 6 nella seconda sinuosit?, ch'? simmetrica alla testa. Per un totale di 23.

XIV SAGITTA inter duos circulos, aestivum et aequinoctialem, supra Aquilae signum posita, dividitur ab eo circulo, qui utroque polo subiectus ad Cancrum et Capricornum pervenit. Huius acumen ad Equi pedum regionem spectat; altera pars ad humeros Ophiuchi tendit. Haec occidit Virginis ortu, oritur autem cum Scorpione. Habet omnino stellas IIII, quarum una in principio materiae, altera in medio, duae reliquae in eo loco quo ferrum solet affigi, diversae videntur.

Il Sagittario si trova collocato a met? tra i due circoli, quello estivo e quello equinoziale, al di sopra della costellazione dell'Aquila; viene tranciato da quell'orbita che, soggiacente ai due poli, si allunga fino al Cancro ed al Capricorno. La punta ? diretta verso gli zoccoli della costellazione del Cavallo, mentre l'impennaggio [lett. l'altra parte] punta verso gli omeri di Ofiuco. Questa costellazione tramonta al sorgere della Vergine, e sorge in contemporanea con lo Scorpione. Presenta in tutto 4 stelle, delle quali 1 all'estremit? del ferro, un'altra lungo la filettatura, le due restanti in corrispondenza dell'inforcatura [ovvero dove appoggia per esser scoccata], praticamente "coinquiline", seppur all'apparenza distanti.

Tradd. Bukowski
  Traduzione HYGINI DE ASTRONOMIA
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