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Mittente:
Bukowski
Re: aiuto!!!!!!!   stampa
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11/09/2002 23.20.39




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Livio, Storia di Roma, XXIX, 3-4 passim

tantum fortunam mutasse ut qui modo ipsi exercitum ante moenia Romana habuissent uictores stratisque tot hostium exercitibus omnes Italiae populos aut ui aut uoluntate in deditionem accepissent, ii uerso Marte Africae populationes et obsidionem Carthaginis uisuri forent, nequaquam pari ad patienda ea robore ac Romani fuissent. illis Romanam plebem, illis Latium iuuentutem praebuisse maiorem semper frequentioremque pro tot caesis exercitibus subolescentem: suam plebem imbellem in urbe, imbellem in agris esse; mercede parari auxilia ex Afris, gente ad omnem auram spei mobili atque infida. iam reges, Syphacem post conloquium cum Scipione alienatum, Masinissam aperta defectione infestissimum hostem. nihil usquam spei, nihil auxilii esse. nec Magonem ex Gallia mouere tumultus quicquam nec coniungere sese Hannibali, et Hannibalem ipsum iam et fama senescere et uiribus.
In haec deflenda prolapsos ab recenti nuntio animos rursus terror instans reuocauit ad consultandum quonam modo obuiam praesentibus periculis iretur.

A tal punto, si diceva, la fortuna era cambiata che proprio loro i quali, da vincitori, avevano portato un esercito davanti alle mura di Roma dopo aver abbattuto tanti eserciti nemici e aver accolto la resa - indotta con la forza o volontaria - di tutti i popoli d'Italia, ora che si erano capovolte le sorti della guerra, erano in procinto di vedere l'Africa devastata e Cartagine assediata: e non avevano certo, per sopportare tutte quelle traversie, la stessa forza d'animo di cui avevano dato prova i Romani. A loro, il popolo romano e il Lazio avevano fornito una giovent? sempre pi? forte e sempre pi? numerosa che rinasceva a rimpiazzare tanti eserciti distrutti; il popolo di Cartagine se ne stava in citt? senza volont? di combattere e senza volont? di combattere se ne stava nei campi; loro erano costretti ad assoldare milizie ausiliare mercenarie tra le popolazioni africane, genti infide e influenzabili dallo spirare di qualsiasi aspettativa. Gi? il re Siface, dopo il suo colloquio con Scipione, era divenuto ostile e gi? Masinissa si era apertamente ribellato diventando un pericolosissimo nemico. Da nessuna parte si poteva sperare qualcosa, da nessuna parte poteva venire aiuto. Nemmeno Magone metteva in moto qualche sommossa dalla Gallia e non riusciva a ricongiungersi con Annibale. E lo stesso Annibale perdeva ogni giorno un po' del suo prestigio e delle sue forze. 4. Ma gli animi, pur spinti a queste lamentazioni dalle notizie appena giunte, furono richiamatI dalla minaccia incombente a riflettere sul modo di fronteggiare i pericoli ormai vicini.

Trad. G. D. Mazzocato [Newton]
  aiuto!!!!!!!
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