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Mittente:
Bukowski
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Re: Cicero in verrem in caecilium
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Data:
12/09/2002 18.15.49
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Caro amico, una buona/corretta traduzione ? tale non solo quando corrisponde parola per parola al brano originale, ma quando la resa italiana acquista una sua scorrevolezza ed una forma adeguata al contesto. In questo caso, Cicerone sta parlando in un tribunale.
Cicerone, Contro Verre, I, 2 passim
O giudici, dopo essere stato [cum? fuissem] questore in Sicilia, essendomene partito da quella [ea] provincia tale da [ita? ut; ovvero, nella condizione per la quale?; l' "ut" non ? finale, come da te interpretato, ma in correlazione con "ita"] lasciare, a tutti i Siciliani, un ricordo [memoriam] piacevole e duraturo della mia questura e del mio nome [ovvero, di me stesso] - ne segu? che [est factum ut?] (i Siciliani) pensassero [arbitrarentur] che la protezione dei loro interessi [praesidium suis fortunis; quest'ultimo lo intendo come dat. di vantaggio] fosse fondata [constitutum esse] non solo [cum?], altissima, nei numerosi antichi patroni, ma anche [?sed etiam] - per quanto (a confronto) poca cosa [non nullum] - nella mia persona [in me; la resa, mi rendo conto, ? un po' contorta; ma il senso ? semplice: i Siciliani videro ben presto in Cicerone una persona di cui fidarsi]. Per la qual cosa [quare], in quest'occasione [nunc, ora] - (sentendosi) vittime di latrocinii e vessazioni [populati atque vexati] - si sono rivolti a me - tutti d'accordo [cuncti, tutti insieme], spesso e in forma ufficiale [publice] - affinch? io m'incaricassi [susciperem] del processo e della difesa di tutti i loro interessi. Affermavano che io spesso avevo promesso, (o quantomeno) spesso avevo lasciato intendere [ostendisse] che - qualora si fosse presentata occasione, (ovvero) nell'occasione [quo tempore] in cui avessero bisogno di me - io non sarei venuto meno ai loro interessi [cio?, li avrei protetti ad ogni costo]. (Ebbene,) sostenevano [dato che segue una serie di oggettive, te le ordino in elenco, per facilitartene la comprensione]: 1 ch'era giunta occasione [tempus venisse] a che io assumessi la difesa non solo dei loro interessi, ma della (stessa) vita e salvezza dell'intera provincia; 2 che ormai, nelle loro citt?, non avevano neppure [ne? quidem] gli d?i ai quali cercare protezione [ad quos confugerent], dato che Verre aveva sottratto le sacre reliquie [simulacra] dai templi venerati; 3 che essi avevano sopportato [pertulisse - perfero], per tre anni, sotto il governo di lui [Verre] solo, tutte [omnis = omnes] quelle cose che avrebbe potuto produrre (in assoluto) [potuisset efficere] la smodatezza [luxuries] nelle infamie, la crudelt? nei supplizi, l'avidit? nelle ruberie, la superbia negli oltraggi [il senso ? che i Siciliani avevano dovuto sopportare in Verre un "concentrato" di malvagit? e cattiverie]; 4 che mi pregavano, anzi mi scongiuravano, a che io non respingessi le loro suppliche [lett. loro, (che erano) supplici], loro che supplici non si sarebbero mai permessi di esserlo [esse oporteret; la negazione ? "integrata" nel "nemini"] con nessun (altro), finch? io fossi in vita [me incolumi; ovvero: Cicerone era l'unica persona di cui si fidassero e a cui si permettessero di rivolgere le loro suppliche].
Trad. Bukowski
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• Cicero in verrem in caecilium Re: Cicero in verrem in caecilium
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