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Mittente:
Bukowski
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Re: Historia augusta(Elio e Geta)
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Data:
14/09/2002 19.00.51
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ELIO. Elio Vero venne adottato da Adriano all'epoca in cui quello gi? versava - come accennato - in cattive condizioni di salute [vigebat parum], e meditava la necessit? di un successore: (Elio) si trov? di punto in bianco ad essere pretore, quindi governatore della Pannonia, dunque console (per una prima) e - in qualit? di legittimo successore al trono - per una seconda volta [ho tralasciato i vari "impositus", "creatus"?. per rendere, con scorrevolezza di dettato, la "folgorante" :) carriera di Elio]. Per "sponsorizzare" [scusa l'amenit? del termine, ma qui calza a pennello] la sua adozione [causa?], si ricorse, nei confronti del popolo, ad un "congiarium" [il termine ? troppo specifico e non ha equivalente esaustivo in italiano; si trattava comunque di un "donativo", dapprima in vino, poi anche in denaro], mentre all'esercito fu elargita una grossa somma di denaro [ter milies (espressione che indica esagerazione) sestertium]: furono indetti giochi e insomma non venne tralasciata alcunch? potesse assicurare un'entusiastica partecipazione popolare. Elio godette di cos? grande influenza/considerazione sull'imperatore Adriano, che - a prescindere dal fatto d'essere suo adottivo - intratteneva con lui una grande familiarit? [videbatur adiunctus ei], al punto che - caso eccezionale [solus] - gli chiedeva, addirittura in corrispondenza privata [per litteras], favori ed accomodamenti [omnia, quae cuperet]. Comunque, nella provincia cui era stato assegnato, assolse degnamente al proprio dovere ["nec? defuit", non manc?]. Anzi, s'acquist? fama di governatore - se non proprio eccellente - per lo meno discreto, in virt? di una reggenza ben condotta [bene gestis rebus] o - sarebbe meglio dire [potius] - fortunata [feliciter; freddura dello scrittore ;)]. Tuttavia, costui si rivel? di una complessione fisica cos? cagionevole, che Adriano, in breve tempo, si sarebbe pentito della (scelta d') adozione, e lo avrebbe anche potuto disconoscere come successore [amovere a familia imperatoria] - e spesso accennava ad altre candidature - nel caso (quello) [Elio] fosse vissuto (pi? a lungo). Ma, come ci riferiscono autorevoli biografi di Adriano [fertur ab his, qui rettulerunt vitam Hadriani in litteras diligentius], (lo stesso) Adriano era venuto a conoscenza dell'oroscopo [genituram; la stranezza del riferimento si spiega tra poco] di Vero e lo aveva adottato - bench? non adatto alla reggenza dello Stato - solo per soddisfare un proprio vezzo e - come qualcuno lascia intendere [ut quidam dicunt, iuri iurando] - perch? tra lui e Vero c'erano in corso segrete relazioni [tipica storiografia diffamatoria]. Fatto sta che Mario Massimo riferisce che Adriano fu un provetto astrologo, al punto che si spinge a dire che quello, della propria vita, aveva gi? previsto tutto, per filo e per segno, fino al momento della morte [riassumo cos? (in costruz.): "ut dicat eum scisse cuncta de se, sic ut ante perscripserit actus futuros dierum omnium usque ad horam mortis"; aveva dunque previsto anche l'imminente morte di Elio, ragion per cui non l'aveva depennato seduta stante dalla sua successione].
BASSIANO [direi, e non Geta :) ] All'indomani dell'assassinio di Geta [la trad. ? giustificata dall' "occiso" - non potrebbe trattarsi di Severo, essendo egli morto di morte naturale - nonch? dal seguito], la fazione [pars] dell'esercito - che era rimasta integra [in senso morale: intendi: fedele alle disposizioni di Severo, che voleva la diarchia] - accolse molto malamente il fratricidio ["parricidium" sta ad indicare in generale l'uccisione di un parente, non necessariamente del proprio padre], e - affermando d'aver prestato giuramento a tutt'e due i figli [di Severo: Geta e Bassiano, appunto], e che, quindi, a tutt'e due doveva servire - sbarrate le porte [suppongo "clausis"] (della Capitale), precluse l'ingresso all'imperatore. Tal che, se non avesse fomentato maldicenze a riguardo di Geta, se non avesse blandito le insofferenze dell'esercito e - soprattutto - se non avesse elargito "generosi" stipendi [tutte cose che, com'? ovvio, puntualmente fece], Bassiano [ovvero, Caracalla] non sarebbe potuto rientrare a Roma. Dopo Geta, caddero uccisi anche Papiniano e molte altre (personalit?), che o si erano mostrati favorevoli alla diarchia [a senso per "concordiae"] o si erano schierati dalla parte di Geta: le personalit? che rientravano nelle due condizioni (appena descritte) [viri utriusque ordinis] venivano trucidate (generalmente) mentre erano ai bagni [terme], mentre erano a qualche ricevimento [lett. a tavola], o (indifferentemente) in luoghi affollati. Il Papiniano di cui sopra [ipse] venne stroncato da un colpo di mannaia, con gran rammarico di Bassiano, perch? l'omicidio non era stato compiuto con una spada (piuttosto). Tale situazione si protrasse fino alla ribellione dei soldati di stanza a Roma [militum urbanicianorum], che Bassiano sed? "con pugno di ferro" [non levi auctoritate] uccidendone - secondo alcuni - o imprigionandone - secondo altri - il tribuno. Ma lo stesso Bassiano non dormiva certo sogni tranquilli, tant'? [ipse autem timuit tantum, ut] che si present? in Senato, addirittura [etiam], con una corazza al di sotto del laticlavio [toga listata senatoriale; pensa a Clint Eastwood in "Per un pugno di dollari" eheheh] e, cos? (conciato), diede conto del proprio operato e dell'assassinio di Geta. In quell'occasione, Elvio Pertinace, figlio di Pertinace, lo salut? - in segno di (finta) approvazione - "Sommo Sarmatico e Sommo Parto [gl'imperatori assumevano i "nomignoli" dei popoli sconfitti; ma in questo caso?]", volendo (in realt?) intendere "Gotico". Quella freddura [Caracalla non era, come si direbbe oggi nella Capitale, "Romano de Roma"; l'allusione di Elvio era appunto ai suoi "barbari" natali] Bassiano se la leg? al dito [lett. cal? profondamente nel cuore di?]: (il nuovo imperatore) "firm?", in seguito, la condanna a morte di Pertinace e di altri - come sopra detto - senza distinzione [passim; quasi: alla cieca] e (talora) senza motivazione [inique]. In verit?, (Bassiano) aveva sospettato [lett. perf.] Elvio anche di millantata tirannide, dato che quello riscuoteva simpatie (politiche) unanimi [quod esset in amore omnium] e per giunta era figlio dell'imperatore Pertinace. La situazione, insomma, era tale che nessun cittadino/suddito poteva sentirsi abbastanza al sicuro [dipendendo tutto dal capriccio e dalla sconsideratezza di Caracalla, come visto].
Tradd. Bukowski
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• Historia augusta(Elio e Geta) Re: Historia augusta(Elio e Geta)
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