Data:
15/09/2002 17.22.03
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Caro amico adulatore, ti ringrazio per il complimento, ma ti invito a non essere pi? OT >>> forum netiquette <<<
Con l'intenzione di rubare [cum statuisset eripere, avendo deciso?] il vello d'oro - custodito, ben al sicuro [repositum], da Eeta, re della Colchide, in un bosco [luco] sacro a Marte - Giasone si fece affiancare, nell'impresa foriera di pericoli e di gloria [sciolgo cos? l'abl. ass. "ducibus - fortissimis Graeciae - convocatis in societatem periculi et gloriae" di facile senso], dai pi? forti eroi [conviene render cos? "ducibus - duces"] greci: Ercole, Teseo, Castore, Polluce, Orfeo, Linceo, Tifeo. Fece (dunque) costruire una nave - che chiamarono Argo - utilizzando il legname proveniente dal monte Pelio, o - come (invece) sostengono altri scrittori - dalla selva di Dodona, i cui alberi - dotati della facolt? di parola [praeditae voce] - emettevano oracoli. Tifeo teneva il timone; Linceo, dotato di una vista acutissima, individuava le secche e gli scogli [faceva, insomma, da vedetta]; Orfeo, col canto, alleviava la monotonia [taedia; neutro pl.] del viaggio; gli altri eroi - detti comunemente [vulgo, avv.] "Argonauti" - erano ai remi. Il solo Ercole era di lieve intralcio al viaggio [retardabat cursum parumper], sia perch?, col peso del suo corpo, zavorrava [deprimebat] l'imbarcazione, sia perch? era sempre in preda ad una fame insaziabile [lett. cibus nullus implebat satis ventrem ingentem eius]. Il quale Ercole - dato che s'era scolato tutte le riserve d'acqua (dolce presenti nell'imbarcazione) [lett. tutta l'acqua nei recipienti] - mand? il giovinetto Ila a prenderla da una sorgente (ch'era) nei paraggi. Visto che Ila - scivolato nella fonte - non faceva ritorno, Ercole scese dalla nave [e dunque abbandon? la spedizione] per andare alla sua ricerca, liberando cos? i compagni da un fastidioso peso [in tutti i sensi :) ]. Infine, dopo esser riuscita - con una certa fortuna [feliciter] - ad attraversare il Ponto Eusino [le Simplegadi, le rocce che custodivano il Ponto Eusino, s'urtavano tra loro ogni volta che qualcuno cercava di entrare], l'imbarcazione approd? in Colchide, dove Giasone rub? il vello d'oro, con l'aiuto di Medea, figlia del re Eeta. La quale (Medea), per sottrarsi all'ira paterna, dopo se ne scapp? con Giasone in Tessaglia.
Trad. Bukowski
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