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Mittente:
Bukowski
Re: _Brano di SeNeCa_   stampa
Data:
17/09/2002 8.23.25




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Seneca, De otio, VII

Inoltre [odiose, queste versioni "appese", non trovi?] tre sono gli stili esistenziali, tra i quali si ? soliti cercare il migliore: l'uno "voluttuoso" [che si dedica ai piaceri], il secondo "contemplativo", il terzo "impegnato" [lett. (dedito) all'azione]. (Ora,) innanzitutto - messi da parte la schermaglia e l'odio che, inesorabile, abbiamo rivolto [ma questo perfetto ?, come dire, a-temporale: potremmo anche tradurre, e forse meglio: ? odio che generalmente rivolgiamo] contro coloro che seguono (concezioni) diverse (dalle nostre) - appuriamo [cong. esortativo] se tutti i suddetti [haec] stili giungono al medesimo esito, seppur sotto titoli di volta in volta [alio atque alio] diversi: chi si dichiara favorevole [probat] al piacere non ? senza attivit? contemplativa; (allo stesso modo) chi si ? dedicato completamente alla conteplazione non ? che non provi piaceri; n? chi ha indirizzato la propria vita [lett. colui, la cui vita ? stata?] al pratico agire non ? dedito (altres?) al pensiero.
(Mi) fai notare che "c'? una gran differenza tra l'essersi prefisso un proposito e l'averne conseguito (invece) un altro [lett. e l'aggiunta di un altro]". Certo, c'? una grande differenza; pu tuttavia, l'una condizione non si verifica senza l'altra: l'uno non pensa senza agire, il secondo non agisce senza pensare; il terzo - verso il quale esprimiamo unanime condanna - non predilige un piacere "fine a se stesso" [inertem], bens? un piacere che (egli) - grazie alla ragione - rende ben saldo e duraturo [firmam] per s?. E cos?, anche questa scuola "edonista" [voluptaria] si fonda (per principio) sull'azione. E perch? non dovrebbe fondarvisi, se [lett. avendo?] Epicuro - proprio lui [ipse; ovvero il fondatore in persona della suddetta scuola] - dice che lascerebbe talora il piacere per seguire addirittura il dolore, qualora sul piacere incombesse il pentimento o qualora fosse assunto un dolore pi? lieve al posto di uno pi? grande [pro + abl. scambio/sostituzione]?
Che vuol dire, ci?? (vuol dire) che la contemplazione, evidentemente, piace a tutti; alcuni vi aspirano; per noi (invece) questa ? una tappa, e non la meta.

Trad. Bukowski
  _Brano di SeNeCa_
      Re: _Brano di SeNeCa_
 

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