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Mittente:
Bukowski
Re: VELLEIUS   stampa
Data:
18/09/2002 15.33.36




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Velleio Patercolo, Storia romana, II, 72-73


72. Allora, dietro richiesta unanime del popolo assillato da grave carestia per l'insicurezza del mare, nei pressi di Miseno fu fatta la pace anche con Pompeo, il quale, ricevendo a cena a bordo della sua nave Cesare e Antonio, disse ben a proposito che offriva la cena nelle sue carene, alludendo con questo termine al nome della zona nella quale era la casa gi? di suo padre, allora in possesso di Antonio. In questo trattato di pace si convenne di concedere la Sicilia e l'Acaia a Pompeo, concessione questa della quale il suo animo irrequieto non rimase appagato. Questo solo vantaggio egli arrec? alla patria con il suo ritorno, che garant? il rientro e l'incolumit? a tutti i proscritti e ad altri che per varie ragioni si erano rifugiati presso di lui. Questo fatto restitu? alla patria altri illustri cittadini e anche Claudio Nerone, M. Silano, Senzio Satumino, Arruntio e Tizio. In Sicilia invece Pompeo aveva fatto uccidere Staio Murco, che con l'arrivo suo e della sua numerosissima flotta ne aveva raddoppiato le forze: era stato accusato falsamente perch? Mena e Menecrate si erano mostrati insofferenti di un uomo di tal fatta come collega nel comando.
73. In questo lasso di tempo M. Antonio spos? Ottavia, sorella di Cesare. Pompeo era tornato in Sicilia, Antonio nelle province d'oltremare, che Labieno aveva gravemente messo a soqquadro in quanto, partito dal campo di Bruto per il territorio dei Parti, aveva condotto l'esercito di questi in Siria e ucciso il luogotenente di Antonio. Grazie al coraggioso comando di Ventidio, Labieno fu trucidato insieme all'esercito dei Parti e a Pacoro, il pi? segnalato fra quei giovani, figlio del re. Frattanto Cesare, affinch? la cosa pi? nociva alla disciplina, l'ozio, non fiaccasse i soldati, temprava l'esercito nel territorio degli Illiri e dei Dalmati con frequenti spedizioni, con l'assuefazione ai pericoli, con la pratica della guerra. Nel medesimo tempo Calvino Domizio, mentre dopo il consolato governava la Spagna, inflisse una punizione veramente esemplare, degna di reggere il confronto con quelle di una volta: fece uccidere a colpi di bastone un centurione primipilo di nome Vibillio perch? era ignominiosamente fuggito dal campo di battaglia.

Trad. R. Nuti, in Antologia latina III, Laterza
  VELLEIUS
      Re: VELLEIUS
 

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