Data:
22/09/2002 16.17.35
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Caro amico, la prossima volta che scansioni il testo, controlla che sia esatto. E inoltre, per favore, non scrivere "urgente, urgentissimo" nell'oggetto del topic.
135. Gallus capellanus Vulpes esuriebat sed nullam escam inveniebat; ideo venit ad gallinarium et, simulans morbum, ianuam pulsavit. "Galle," inquit, "capellane mihi aperi, quaeso, ianuam et audi confessionem meam; nam aegrota sum et proxima morti". Respondit gallus: "Cognosco calliditatem tuam, praecipue in no- strum genus; ianuam tibi non aperio, quod dolum timeo. Cras veniam ipse ad te". Cui' vulpes respondit: "Heu! Ubi est caritas, si etiam in sacerdotibus deest?". Tum gallus intremuit et dixit gallinae, timidae uxori suae: "Oportet ianuam aperire". Itaque surrexit, vulpem domum accepit eiusque confessionem audivit. Sed vulpes statim gallum strangulavit. Innumerae sunt insidiae dolosorum.
Una volpe soffriva la fame, ma non trovava da mangiare [escam, cibo]; giunse allora ad un pollaio e, fingendo (d'essere stata colta da) un malore, buss? alla porta, dicendo: "Gallo cappellano, aprimi la porta, ti prego, ed ascolta la mia confessione; infatti, sono malata e molto vicina a morire [lett. alla morte]". Il gallo rispose: "Conosco la tua furbizia, soprattutto nei confronti della nostra specie; non t'apro la porta, perch? temo (che tu ci tiri) un tranello. Verr? io personalmente [ipse] da te , domani". La volpe gli rispose (a sua volta): "Che diamine! Dove ? (andata a finire) la carit?, se (essa) viene a mancare [deest] financo nei sacerdoti?". (A quelle parole) il gallo ebbe un brivido [intremuit - intremisco] e disse alla gallina, sua moglie, (anch'ella) impaurita: "Dobbiamo aprire!". E cos? s'alz?, accolse la volpe in casa [acc. semplice moto a luogo] e ne ascolt? la confessione. Ma la volpe, all'improvviso, strangol? il gallo. (Questa favola ci insegna che) le insidie dei malvagi sono innumerevoli.
Trad. Bukowski
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