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Mittente:
Bukowski
Re: Contro Verre   stampa
Data:
22/09/2002 16.22.08




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Cicerone, Contro Verre, I, 9

Ero inquieto, per via di gravissime preoccupazioni [rebus], (che si accumulavano) tutte insieme e per giunta l'una vicina all'altra nel tempo [lett. in un tempo brevissimo]. Le elezioni erano alle porte, e nelle stesse dovevo fare i conti [lett. venivo combattuto] con grandi somme di denaro. Anche il processo era imminente, e anch'esso subiva la pressione dei proventi [fisci] siciliani [lett. la costruz. ? all'attivo, e "fisci" ? sogg.]. Per timore delle elezioni, ero trattenuto dall'occuparmi del processo [agere quae pertinebant ad iudicium] in modo tranquillo [lett. libero]; (viceversa,) a causa del(lo stesso) processo, non mi era permesso di dedicarmi anima e corpo [toto animo] alla candidatura [petitioni].
Del resto, non era il caso di avanzare minacce agli agenti distributori [divisoribus; erano gli agenti deputati alla distribuzione di denaro nelle/per le elezioni]: mi rendevo conto [videbam] ch'essi capivano che sarei stato impegnato, anzi vincolato, in questo processo. Inoltre, in contemporanea [hoc ipso tempore], vengo a sapere [audio] che, in un primo momento, da Ortensio era stato notificato ai Siciliani di recarsi alla sua abitazione [nota l'espressione "domum ad illum", dove il complemento di moto a luogo, complesso, viene scisso nelle sue componenti]; i Siciliani (in quell'occasione) non si lasciarono influenzare [fuisse sane liberos in eo (nei suoi confronti)]; inteso il vero motivo dell'invito [qui cum intellegerent quam ob rem arcesserentur; il motivo ?, presumibilmente, un tentativo di corruzione/minaccia; Ortensio era il difensore di Verre], non ci andarono.
Nel frattempo, si cominciarono a tenere i miei [nostra] comizi elettorali, comizi che costui [ipse] credeva di (poter) "pilotare" [lett. dei quali credeva essere il padrone], come tutte le elezioni in quest'anno.
Quest'uomo potente [oggi si direbbe "boss"] faceva la spola [cursare; infinito narrativo] tra le trib? (elettorali) [nel tentativo di corromperle], accompagnandosi al figlio, un mostro di demagogia [lett. suasivo e lusingatore]: si rivolgeva agli amici del padre - vale a dire i "distributori" [vedi sopra], li "tacchinava".
La qual cosa fu intesa ed osservata: il popolo romano, ben volentieri, fece in modo che io non venissi destituito [deicerer] dalla delega elettorale [de honore] per il denaro di quello stesso individuo [eiusdem, Verre], le cui ricchezze (gi?) non erano state in grado [non potuissent] di stornarmi dal mio impegno (di accusatore) [deducere me de fide].

Trad. Bukowski
  Contro Verre
      Re: Contro Verre
 

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