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Mittente:
Bukowski
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Re: urgente
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Data:
22/09/2002 17.56.34
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Per favore, un oggetto diverso @#!.
Cicerone, Lo Stato, I, 67
Le parole [illa, quelle (parole); Scipione sta riportando, in forma diretta, alcune considerazioni di Platone] cos? proseguono: "Coloro che si sottomettono ai tiranni [principibus] vengono perseguitati dal popolo, e (da esso) vengono insultati 'schiavi volontari'; (il popolo,) al contrario, tributa lodi ed incensa con onori coloro che - ricoprendo cariche di magistratura [in magistratu] - cerchino [velint] di mantenersi nella condizione [esse similes; quest'ultimo, qui, regge il genitivo] di semplici cittadini [privatorum] e quei cittadini che s'impegnano a fare in modo che tra cittadinanza e magistratura non viga alcuna differenza [ne quid? differeat]. Ne consegue necessariamente: (1) che - in uno Stato con tali caratteristiche [eius modi] - ogni cosa sia in preda al libertinaggio [omnia esse plena libertatis]; che (2), da una parte [et?], ogni famiglia sia priva di autorit?, e che (3) dall'altra [et?], questa degenerazione [malum] si estenda fino alle bestie: insomma, (in tali condizioni avviene necessariamente che) il padre tema il figlio (4), il figlio si mostri indisponente [neglegat] nei confronti del padre (5); che venga a mancare (5) ogni senso morale [pudor]; che venga a cadere (6) la differenza tra cittadino e straniero; che il maestro (7) tema i discepoli e cerchi (piuttosto) di accattivarseli [blandiatur iis], e che (gl)i (stessi) discepoli rifiutino (da parte loro l'autorit? del) maestro (8); che i giovani si arroghino [adsumant] la "seriet?" [pondus, in senso figurato] degli anziani (9) e che, viceversa, gli anziani (10) si prestino al gioco dei giovani [descendant ad ludum], per non riuscir loro odiosi e pedanti. Da ci? (inoltre) consegue che anche gli schiavi (11) si prendano confidenze [lett. si comportino pi? liberamente], le mogli pretendano gli stessi diritti dei mariti (12) e che, in una situazione di tal libertinaggio [una situazione, come dire, "carnascialesca", di ribaltamento delle convenzioni e dei "normali" rapporti di potere] gli stessi cani, cavalli ed asini, infine, scorrazzino (13) allo stato brado [incurrant liberi], tanto che bisogna ceder loro il passo [decedendum sit de via]. E allora, il risultato ultimo di questa esagerata [infinita] licenza - afferma (Platone) - ? che [ut + cong.] gli animi dei cittadini diventano [evadant] cos? insofferenti [fastidiosae] e irritabili [molles] da inquietarsi e mal tollerare (14) ogni pur minimo tentativo di autorit? [si vis minima imperii adhibeatur]; e che, per non subire affatto alcuna ingerenza, cominciano [ma l' "incipiunt" sarebbe bene intenderlo come pleonastico] a trascurare financo le leggi (15).
Trad. Bukowski
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• urgente Re: urgente
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