Data:
25/09/2002 15.22.33
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Se (credi che) ti rivolga calunnie, provalo! Giustifica l'ammontare (effettivo) del tuo patrimonio, che ti si ? rimpinguato tra un processo e l'altro [litibus]: denaro col quale ti sei comprato casa, hai messo su - a costi esorbitanti - la villa di Tuscolo e Pompei; diversamente [aut], se non apri bocca, potrebbe insinuarsi in qualcuno il (ragionevole) dubbio che [rendo indiretta l'interrogativa] tutto codesto sfarzo tu te lo sia procurato sul sangue e sulle miserie di Roma [civium, dei (tuoi) concittadini]. Ma, suppongo, questo parvenu [ovviamente quella dell' "homo novus" era una peculiare categoria "socio-politica" in Roma; traduco, tuttavia, con "parvenu" in modo tale da rendere il sarcasmo che questa definizione acquisisce in questo contesto] di Arpino, della famiglia di M. Crasso, prende a modello la di lui virt?, disprezza l'odiosit? tipica degli ottimati [hominum nobilium], ha a cuore lo Stato, ? un paladino della verit? senza paura e senza macchia [lett. non si discosta dal vero n?? n? per sollecitazioni di potere e influenza (il tutto per "gratia")], e nel suo animo albergano esclusivamente [tantum] buone disposizioni [amicitia] e virt?. Ma quando mai [immo vero]?!? (Costui ?) un essere [nota l'utilizzo di "homo" invece che "vir"] senza alcuna dignit? [levissimus], leccapiedi dei (suoi) nemici e sputtanatore [contumeliosus] dei (suoi) amici, si barcamena opportunisticamente tra le parti [lett. ora? ora?], assolutamente inaffidabile, senatore per modo di dire [levissimus, davvero di poco conto], avvocato del diavolo [mercennarius, corrotto, prezzolato]: non c'? parte del suo corpo che non faccia schifo [rendo in forma attributiva, unendo sostantivi ed aggettivi, quanto segue]: linguasciolta, manolesta, golaprofonda, gambelevate [in atto, appunto, di fuga]: e questo, per mantenermi nei limiti della decenza [rendo cos?: "quae honeste nominari non possunt, inhonestissima", di facile senso]! E lui - pur essendo di tal risma - ha pure la sfrontatezza di dire "O Roma fortunata, nata sotto il mio consolato" [verso famoso e famigerato di Cicerone]? Fortunata sotto il tuo consolato, Cicerone ?!? Ma direi piuttosto sfortunata, anzi disgraziata! Condannata, com'era, a subire [perpessa est - perpetior] quella (tua) infame proscrizione, quando (1) tu - instillata la paura nello Stato - costringevi tutti gli onest'uomini [bonos], su cui infierivi [perculsos - percello; (da te) rovinati, colpiti, spaventati], in balia [parere - pareo] della tua crudelt?; quando (2) tutti i processi e tutte le leggi dipendevano dal tuo capriccio [erant in libidine tua]; quando (3) tu - fottendotene della legge Porcia [sublata lege Porcia; la legge Porcia mitigava la pena dei condannati (in particolare, nel processo di congiura) dalla morte all'esilio] - dopo averci scippato la libert?, t'eri arrogato in te solo il potere di vita e di morta su noi tutti.
Trad. Bukowski
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