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Mittente:
Bukowski
Re: CICERO   stampa
Data:
27/09/2002 19.01.57




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Uhm? discreta? eheheh.

Cicerone, Difesa di Rabirio, IX passim

Suvvia, non dovrei/potrei perdonare ["ignoscam" ? congiuntivo potenziale] a Postumo - persona insipiente [mediocriter docto] (qual ?) - una cantonata presa [lett. in hoc? in quo? esse lapsos = (perdonare) in ci?? in cui? sono caduti], per quanto io ne sappia [lett. veda], anche da individui dotati di grande sapienza e saggezza? Un esempio banale [facile]: ? cosa nota che [accepimus] Platone, il greco in assoluto pi? sapiente [virum unum doctissimum totius Graeciae], si cav? in grandi impicci [esse versatum in periculis insidiisque maximis] a causa della malevolenza di Dioniso, il tiranno di Sicilia, di cui egli (pur) s'era fidato! (Per non parlare poi di) Callistene, uomo di provata cultura, intimo di Alessandro Magno, (eppure) fatto uccidere (proprio) da Alessandro; (o di) Demetrio, intendo [lett. denominato = meglio conosciuto come] Falereo [ovvero, di Falero], il quale - eminente e plaudito politico della (grande) repubblica di Atene [lett. "ex re publica Atheniensi, quam optime gesserat", di facile senso], nonch? rinomata autorit? intellettuale [nobilem et clarum ex doctrina] - fin? i suoi giorni proprio nel regno d'Egitto in questione [isto, codesto, ovvero di cui stiamo parlando; la linea difensiva di Cicerone, infatti, giocava sul presupposto che lo "sprovveduto" Rabirio fosse stato in certo modo raggirato proprio dal re egiziano], facendosi mordere da un aspide.
Francamente, (vi) confesso che (a mio parere) non c'? nulla di pi? stupido che portarsi in un luogo (ben) sapendo [scientem] che l? si andr? incontro alla perdita della (propria) libert?. Ma ? stupidit? ancora maggiore [superior] - (tale) che (addirittura) scalza [defendit] la stupidit? di cui prima [huius ipsius facti] - il voler fare apparire [quae facit ut? videatur] frutto di calcolo ragionato [factum sapienter; esser stato fatto in modo?] l'ingenuissimo [stultissimum] errore [commesso da Postumo] di essersi portato in un regno e di essersi fidato di un re (come quello egiziano [voltagabbana risaputo, s'intende]).
Per quanto ( - voglio precisare -) ? tipico non tanto di uno stupido [genitivo di pertinenza] "a vita" [semper] quanto di uno che s'? troppo tardi ravveduto, dopo essersi cacciato nei guai [impeditus sit] per via della propria stoltezza, cercare il rimedio di cavarsene fuori.

Trad. Bukowski
  CICERO
      Re: CICERO
 

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