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Mittente:
Bukowski
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Re: brano
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Data:
28/09/2002 5.31.53
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La difficolt? di questo testo ? che esso ? "decontestualizzato" nella prima parte [lo testimonia l' "autem" che dovrebbe riprendere quanto detto in precedenza], corrotto nonch? piuttosto "tecnico". A ci? si aggiunga il fatto che Frontino scrive, generalmente, da fare schifo. Che razza di versione, ? questa. Sarai mica uno del catasto :) !?
Sextus Iulius Frontinus, De Arte Mensoria, passim
(Se) invece (ci si para innanzi) un avvallamento pi? stretto e tale che il suo confine ultimo sia ben visibile [lett. oltre la quale sia possibile guardare, affacciarsi], ? bene - per prevenire (ogni tipo di) difficolt? (nella misurazione ed aratura) - attraversarla, puntare sull'altro lato (della sua estensione) un discreto numero [lett. non meno di tre, dove tre generalmente indica una quantit? molto piccola] di paletti di riferimento [moetas = metas (?)], fissati i quali e rispettandone opportunamente le coordinate [lett. respicere priores; tenere in considerazione?], far avanzare l'aratro seguendo la traccia intrapresa [rigorem coeptum] fino al punto fissato [quo usque res exegerit], secondo un percorso lineare [perpenso (!)]. Una volta terminato il declivio, spesso bisogna ricorrere ad un'operazione di spiano, per ridurre lo scoscendimento e la gibbosit? del terreno: (un'operazione da fare) contemporaneamente alla semina [dum insuerimus] entro i confini del manso [mensurae; lett. della misura, ma la misura era fatta, appunto, in prospettiva del manso, del podere] - e dunque: un terreno gibboso [eminentiorem] va spianato con l'aratro ["cultellare" vuol dire appunto "redigere ad aequalitatem planitiae (ferramento = con l'aratro)"]. Un esempio di questo spianamento ci ? mostrato anche a livello naturale, nella semenza [lett. ipsa natura seminum monstravit hanc nobis]: quell'accidentalit? [inaequalitas] del terreno non potrebbe costituirsi in "macchia" squadrata [lett. non potrebbe esser compresa?] se la vegetazione [lett. ? spunti dal suolo] non si slanciasse dritta [extistit rectum] bilanciando in altezza [crescendo] la proclivit? del suolo, e coprendo una distanza [numerum] (dal suolo) non maggiore di quanto (avrebbe fatto) se venuta fuori da un terreno pianeggiante. Qualora si trattasse di terreno scosceso coltivato lungo un pendio [suppongo "monte"], dovremmo misurarlo [metiremur, cong. impf. metior] tenendo conto della caratteristica del luogo; in una diversa eventualit?, voglio dire qualora si trattasse [hoc est] di vegetazione boschiva, si proceda diversamente [capiat non idem], dato che la zona risulter? spianata di per s? per via del livellamento naturale delle cime [a me, il senso di quest'ultimo periodo suona cos?].
Trad. Bukowski
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