Data:
01/10/2002 18.52.24
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Il tuo brano ? tratto da Livio, Storia di Roma, XXXI, 5 con qualche adattamento/modifica.
La guerra contro il re Filippo scoppi? nel 551esimo anno dalla fondazione di Roma [753 (anno convenzionale fondazione) - 551 = siamo nel 202 a. C. all'incirca], pochi mesi dopo la pace [suppongo tu abbia saltato "pacem"] concessa ai Cartaginesi. Publio Sulpicio [Galba] rifer? [rettulit - refero], in primo luogo [suppongo: "primum"], quella faccenda [rem] al Senato [ovvero, relazion? a riguardo della guerra], (senato) che decret? che i consoli celebrassero una cerimonia per ingraziarsi gli d?i [una? d?i = perifrasi per "rem divinam"], (sacrificando) con vittime adulte [maioribus] e (decret?) che dopo tale cerimonia [rem divinam] (essi [i consoli]) dovevano riferire al Senato (stesso) a riguardo (della situazione) dello Stato e delle province. Durante quei giorni [per + acc. tempo continuato], inoltre, furono recati [allatae sunt] dispacci (provenienti) dal legato Marco Aurelio e dal pretore Marco Valerio Levino, e giunse una nuova delegazione di Ateniesi, la quale annunciava [si tratta, in realt?, di una relativa finale] che il re [Filippo] si stava avvicinando ai loro confini, e che - a meno che i Romani non inviassero rinforzi [lett. la costr. ? ovviamente al passivo] - non era possibile, in alcun modo, impedire che [quin si "relaziona", appunto, con verbi d'impedimento] non solo le campagne ma la stessa citt? di Atene cadesse, in breve tempo [brevi], nelle mani [lett. in potere] del Re. I dispacci di Aurelio e Valerio vennero letti (in senato), e fu data udienza alla delegazione ateniese [lett. furono ascoltati?]. In ragione di ci? [deinde, dunque, allora], il Senato sanc? che [statuit ut] si ringraziassero (pubblicamente) gli alleati [suppongo: "sociis"], perch? non avevano dubitato della fedelt? di Roma (nei loro confronti) e non avevano (per nulla) temuto di [timeo ne] essere, (appunto in qualit?) di alleati, abbandonati dal popolo romano. Dopo ci?, si stabil? [placuit ut] che fosse allestita formalmente guerra [ovvero, che si iniziassero le "manovre"] a Filippo, re di Macedonia, e che i consoli non indugiassero [non? dubitarent] a partire alla volta della Macedonia.
Trad. Bukowski
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