Data:
22/10/2002 15.54.31
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Lucrezio, La natura, I, 62-83
Humana ante oculos foede cum vita iaceret 62 in terris oppressa gravi sub religione, quae caput a caeli regionibus ostendebat horribili super aspectu mortalibus instans, 65 primum Graius homo mortalis tollere contra est oculos ausus primusque obsistere contra; quem neque fama deum nec fulmina nec minitanti murmure compressit caelum, sed eo magis acrem inritat animi virtutem, effringere ut arta 70 naturae primus portarum claustra cupiret. ergo vivida vis animi pervicit et extra processit longe flammantia moenia mundi atque omne immensum peragravit mente animoque, unde refert nobis victor quid possit oriri, 75 quid nequeat, finita potestas denique cuique qua nam sit ratione atque alte terminus haerens. quare religio pedibus subiecta vicissim opteritur, nos exaequat victoria caelo. Illud in his rebus vereor, ne forte rearis 80 impia te rationis inire elementa viamque indugredi sceleris. quod contra saepius illa religio peperit scelerosa atque impia facta.
La vita umana giaceva sulla terra alla vista di tutti turpemente schiacciata dall'opprimente religione, che mostrava il capo dalle regioni celesti, con orribile faccia incombendo dall'alto sui mortali. Un uomo greco per la prima volta os? levare contro di lei gli occhi mortali, e per primo resistere contro di lei. N? le favole intorno agli d?i, n? i fulmini, n? il cielo col minaccioso rimbombo lo trattennero: anzi pi? gli accesero il fiero valore dell'animo, s? che volle, per primo, infrangere gli stretti serrami delle porte della natura. Cos? il vivido vigore dell'animo prevalse, ed egli s'inoltr? lontano, di l? dalle fiammeggianti mura del mondo, e il tutto immenso percorse con la mente e col cuore. Di l?, vittorioso, riporta a noi che cosa possa nascere, che cosa non possa, infine in qual modo ciascuna cosa abbia un potere finito e un termine, profondamente confitto. Quindi la religione ? a sua volta sottomessa e calpestata, mentre noi la vittoria uguaglia al cielo. Questo, a tale proposito, io temo: che per caso tu creda d'essere iniziato ai fondamenti d'una dottrina empia e d'entrare nella via della scelleratezza. Mentre per contro assai spesso proprio essa, la religione, cagion? azioni scellerate ed empie.
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