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Mittente:
Bukowski
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Re: SENECA Epistulae morales ad Lucilium
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Data:
14/11/2002 17.20.59
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Seneca, Lettere a Lucilio, LXXIII, 1-3
[1] Errare mihi videntur qui existimant philosophiae fideliter deditos contumaces esse ac refractarios, contemptores magistratuum aut regum eorumve per quos publica administrantur. Ex contrario enim nulli adversus illos gratiores sunt, nec immerito; nullis enim plus praestant quam quibus frui tranquillo otio licet. [2] Itaque ii quibus multum ad propositum bene vivendi confert securitas publica necesse est auctorem huius boni ut parentem colant, multo quidem magis quam illi inquieti et in medio positi, qui multa principibus debent sed multa et imputant, quibus numquam tam plene occurrere ulla liberalitas potest ut cupiditates illorum, quae crescunt dum implentur, exsatiet. Quisquis autem de accipiendo cogitat oblitus accepti est, nec ullum habet malum cupiditas maius quam quod ingrata est. [3] Adice nunc quod nemo eorum qui in re publica versantur quot vincat, sed a quibus vincatur, aspicit; et illis non tam iucundum est multos post se videre quam grave aliquem ante se. Habet hoc vitium omnis ambitio: non respicit.
1 Per me sbaglia chi pensa che i veri filosofi siano arroganti e indocili e disprezzino i magistrati o i sovrani o chi amministra lo stato. Al contrario non c'? nessuno pi? riconoscente di loro verso gli uomini politici, e giustamente: questi d?nno di pi? proprio ai filosofi, ai quali permettono di vivere una vita tranquilla e ritirata. 2 Per i filosofi la pace pubblica ? determinante al loro proposito di vivere virtuosamente, di conseguenza venerano come un padre chi assicura questo bene, certo molto pi? di quanto facciano quegli uomini turbolenti e sempre a mezzo, che devono molto ai sovrani, ma attribuiscono loro anche molte colpe: nemmeno la liberalit? pi? generosa pu? saziare le loro voglie che crescono a mano a mano che vengono soddisfatte. Se uno pensa ai benefici che deve ricevere, ha gi? dimenticato quelli ricevuti: il male peggiore dell'avidit? ? l'ingratitudine. 3 Inoltre, non il numero delle persone che supera, ma gli individui da cui ? superato interessano al politico, e per lui vedere molti dietro di s? ? piacevole, ma non quanto ? penoso vedere qualcuno davanti a s?. Ogni tipo di ambizione ha questo grave difetto: non guarda indietro.
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• SENECA Epistulae morales ad Lucilium Re: SENECA Epistulae morales ad Lucilium
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