Data:
22/01/2003 15.23.15
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Cicerone, Tusculane, V, 95-96
Nel complesso, egli [= Epicuro] questo insegna del piacere: che il piacere in s?, appunto perch? ? piacere, va desiderato e ricercato sempre: e cos? il dolore, per la semplice ragione che ? dolore, va sempre evitato. Perci? il saggio, dice Epicuro, deve mettere tutto sulla bilancia, in modo da evitare il piacere se questo deve portargli un dolore pi? grande, e da sottomettersi al dolore nel caso che esso produca un pi? considerevole piacere. Inoltre tutte le sensazioni piacevoli, per quanto vengano giudicate dai sensi del corpo, si riferiscono sempre all'anima. Perci? il corpo gode soltanto finch? ha la sensazione attuale del piacere, mentre l'anima, oltre a percepire il piacere presente unitamente col corpo, lo anticipa quando deve arrivare, e non lo lascia svanire quando ? passato. Cos? nel saggio si avr?. un susseguirsi. ininterrotto di piaceri legati insieme, dal momento che l'attesa dei piaceri sperati si annoda al ricordo di quelli gi? goduti.
Trad. A. Di Virginio (adattata)
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