Data:
08/02/2003 0.08.37
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Plinio il Vecchio, Storia Naturale, IX 25
Divo Augusto principe Lucrinum lacum invectus pauperis cuiusdam puerum ex Baiano Puteolos in ludum litterarium itantem, cum meridiano immorans appellatum eum simonis nomine saepius fragmentis panis, quem ob iter ferebat, adlexisset, miro amore dilexit. pigeret referre, ni res Maecenatis et Fabiani et Flavii Alfii multorumque esset litteris mandata. quocumque diei tempore inclamatus a puero, quamvis occultus atque abditus, ex imo advolabat pastusque e manu praebebat ascensuro dorsum, pinnae aculeos velut vagina condens, receptumque Puteolos per magnum aequor in ludum ferebat simili modo revehens pluribus annis, donec morbo extincto puero subinde ad consuetum locum ventitans tristis et maerenti similis ipse quoque, quod nemo dubitaret, desiderio expiravit.
Durante il principato del divino Augusto un delfino penetr? nel lago Lucrino. Un bambino, figlio di un pover'uomo, che era solito andare dalla zona di Baia a Pozzuoli per frequentarvi la scuola, fermandosi in quel luogo a mezzogiorno, aveva preso ad attirarlo a s?, chiamandolo col nome di Simone e dandogli da mangiare i pezzetti di pane che portava per merenda. Il delfino si affezion? straordinariamente al fanciullo. In qualunque momento del giorno, per quanto celato dalle profondit? del lago, appena il bambino lo chiamava, il delfino si precipitava da lui e, dopo aver ricevuto cibo dalle sue mani, gli offriva il dorso perch? vi salisse. Per parecchi anni lo port? cos? a scuola, a Pozzuoli, attraverso la grande distesa del lago, riconducendolo poi allo stesso modo a casa. E quando un giorno il bambino mor? per malattia, il delfino ripetutamente torn? al luogo consueto, triste e del tutto simile a una persona afflitta; e alla fine anch'esso, per quanto incredibile possa apparire, mor? dal dispiacere.
Fonte: http://www.cib.na.cnr.it/CampiFlegrei...
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