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Mittente:
bukowski
Re: La logica machiavellica del potere   stampa
Data:
09/02/2003 15.02.40




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Giustino, Epitomi, XXI, I passim e con modifiche

Morto Dioniso/Dionigi (il vecchio), tiranno in Sicilia, i soldati proclamarono re il suo figlio maggiore [il maggiore dei figli (e/ex + abl. partitivo) di lui], poich? ritenevano che il regno sarebbe stato pi? saldo [firmius], se si fosse mantenuto nelle mani di uno solo [penes (vuole acc.) unum].
Tuttavia, il figlio - Dioniso/Dionigi (il giovane) [era omonimo del padre] - durante i (suoi) primi anni [inter initia] del regno - desiderava (piuttosto) eliminare [lett. uccidere] gli zii materni [lett. gli dei propri fratelli], (poich? li riteneva) alla stregua di [veluti] avversari [aemulos] (nella gestione) del potere, ovvero individui che istigavano i suoi fratelli a spartire il regno [lett. e di istigatori, dei fanciulli (ovvero, dei propri fratelli pi? piccoli) alla spartizione del regno].
Tuttavia, aveva tenuto nascosto a tutti questo suo proposito. Anzi, in un primo momento, Dioniso/Dionigi mir? [intendit] a conciliar(si) il favore del popolo: (e) a tal scopo [lett. igitur, dunque] fa rilasciare [dimittit; questo, e i seguenti, sono "presenti narrativi"; non sarebbe errato tradurli al passato, in it.] dalle carceri 3mila prigionieri [gen. partitivo]; condona [remittit] al popolo i tributi per un periodo di 3 anni; si attira le simpatie di tutti [lett. "solletica" gli animi di tutti] per mezzo di numerose lusinghe.
Ma poi [lett (e) allora; con valore avversativo], ritornato [suppongo "conversus"] al predisposto [destinatum] disegno malvagio [facinus], fa uccidere [lett. uccide; suppongo "interficit"] non solo i parenti [gli zii di cui sopra] dei fratelli, ma (i fratelli) stessi.
Cos? facendo [suppongo "eo modo", in tal modo], Dioniso/Dionigi ebbe dominio assoluto sui Siracusani: li govern? a lungo con fermezza e saggezza.

Trad. Bukowski
  La logica machiavellica del potere
      Re: La logica machiavellica del potere
 

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