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Mittente:
bukowski
Re: Traduzione problematibus   stampa
Data:
11/03/2003 9.05.05




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Questo passaggio dell'ottimo Abbagnano [Storia della filosofia, I, 555-556] ?, per fortuna, un ottimo surrogato a quest'ennesima pappolata da tradurre ihihih.

Il punto sul quale l'aristotelismo sembrava inconciliabile con la rivelazione cristiana era l'eternit? del mondo. I peripatetici arabi avevano elaborato rigorosamente il concetto della necessit? assoluta dell'essere come tale; ed avevano dedotto da questo principio, in primo luogo, la necessit? della creazione stessa da parte di Dio in quanto inerente alla sua essenza autoconoscentesi; e in secondo luogo e per conseguenza, l'eternit? dell'essere creato. Il solo che era riuscito a giustificare in qualche modo la contingenza dell'atto creativo e dell'essere creato, quindi l'inizio temporale del mondo, pur mantenendo intatti i capisaldi dell'aristotelismo, era stato Mos? Maimonide. E appunto a lui (che chiama Rabbi Mos? o Mos? Egizio) si rif? esplicitamente Alberto, calcandone da vicino le orme. Maimonide aveva giustificato l'inizio del mondo nel tempo mostrando la contingenza dell'atto creativo e quindi la non necessit? dell'essere creato. La stessa via ? seguita da Alberto. La prova fondamentale che egli adduce ? la diversit? degli effetti che scaturiscono dall'unica causa creatrice: ? impossibile spiegare questa diversit? se non ricorrendo alla volont? libera di Dio. ?Se si ammette che la totalit? dei corpi ? stata portata all'essere mediante scelta e volont?, si rende possibile la grande diversit? che essa presenta. Abbiamo dimostrato che l'essere che agisce per libert? ? libero di produrre azioni diverse. La diversit? che notiamo nelle orbite dei cieli non avr? dunque altra causa che la Saggezza che ha ordinato e precostituito questa diversit? secondo una ragione ideale? (Phys., VIII, 1, 13). A questo argomento desunto da Maimonide, Alberto aggiunge quello che deriva dalla considerazione della diversit? dell'essere creato dall'essere di Dio. Essi non possono avere la stessa misura. Se l'eternit? ? la misura di Dio, il tempo deve essere la misura del mondo. Se Dio precede il mondo in quanto ? la sua causa, il mondo non pu? avere la stessa durata di Dio. Questa ragione sembra ad Alberto abbastanza forte per giustificare l'opinione che il mondo sia stato creato, ed anche migliore delle ragioni addotte da Aristotele in sostegno delle tesi opposte; ma non abbastanza forte da valere come dimostrazione. La conclusione ? che ?l'inizio del mondo per la creazione non ? una proposizione di fisica e non pu? essere dimostrata fisicamente? (Phys., VIII, 1, 14). Certa ? tuttavia la non necessit? dell'essere creato. La creazione di Dio ? assolutamente libera ed ? un atto di volont? che non ha altra causa che se stesso (S. th., I, 20, q. 79, 2, a. 1, 1-2). L'atto creativo non implica un rapporto necessario di Dio con la cosa creata, ma soltanto una dipendenza da Dio della cosa creata, la quale comincia ad essere dopo il nulla (Ib., a. 4).

Cordiali Saluti.
  Traduzione problematibus
      Re: Traduzione problematibus
 

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