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Mittente:
bukowski
Re: Versione di Seneca   stampa
Data:
21/03/2003 21.02.32




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Seneca, L'ira, II, 33 passim, con modifiche.

Gaio Cesare - (altrimenti) detto Caligola - avendo fatto mettere [opp. avendo tenuto] in prigione [cum? habuisset in custodia] il figlio di Pastore, illustre cavaliere romano, (perch?) infastidito [offensus] dalla sua [del figlio di Pastore, appunto] eleganza e dalla capigliatura troppo ricercata [cultioribus; comp. assoluto], quando il padre [Pastore] gli chiese la grazia per il figlio, quasi fosse stato richiamato al pensiero dell'esecuzione [lett. a riguardo dell'?] diede ordine immediatamente che (il giovane) fosse condotto a morte.
Tuttavia, per non essere del tutto disumano [lett. per non fare tutte le cose in modo disumano], per quel giorno invit? quello [Pastore] a cena. Pastore (vi) giunse, con un volto che non rimproverava nulla. Cesare gli fece versare un'emina [misura per liquidi che corrispondeva, pi? o meno, a mezzo litro] di vino e gli mise accanto un sorvegliante: il pover'uomo sopport?, non diversamente che se bevesse il sangue del figlio [= anche se gli pareva di?].
Cesare (inoltre) fece portare unguento e corone, e comand? di sorvegliare se (Pastore le) prendesse: (e Pastore effettivamente le) prese. Quello pareva [lett. era] quasi il giorno della nascita del figlio (e non piuttosto quello della morte), dato che il povero padre stava sdraiato in mezzo ad allegri commensali, come a festeggiare un giorno lieto. Eppure, nel frattempo, non vers? lacrime, e non permise al dolore di manifestarsi con alcun sfogo [lett. segno]: (anzi) consum? il pasto come se avesse ottenuto la grazia per il figlio.
Mi chiedi il perch? (di questo atteggiamento)? (Pastore in effetti) aveva un altro figlio, che sarebbe morto come il primo, se il padre [Pastore, appunto] avesse fatto qualche sgarbo [lett. non fosse piaciuto, fosse riuscito antipatico] al carnefice.

Trad. Bukowski

In bokka al lupo.
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