Data:
05/09/2003 18.49.18
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Valerio Massimo, Detti e fatti memorabili, IV, 7
[7] Osserviamo ora il vincolo dell'amicizia, potente, validissimo e per nessun rispetto inferiore a quello del sangue: anzi, ancor pi? sicuro e sperimentato in tanto, in quanto a stringere questo ? un fatto fortuito, qual ? la nascita, a stringere l'altro un atto volontario, determinato da una reale valutazione soggettiva. ? cos? che senza biasimo si fa prima a sconfessare un parente che un amico, perch? la prima rottura non ? assolutamente esposta all'accusa d'iniquit?, la seconda lo ? sempre a quella di leggerezza: difatti, se la vita di un uomo, priva del presidio dell'amicizia, ? destinata ad essere dolorosamente solitaria, un cos? necessario ausilio non va acquistato senza riflessione e, una volta ben assunto, non conviene che sia disprezzato. I veri amici si riconoscono specialmente nelle difficolt? nelle quali ogni reciproca offerta parte sempre da indefettibile benevolenza. Chi coltiva l'amicizia degli uomini fortunati lo fa pi? per adulazione che per affetto sincero, e fa sempre nascere il sospetto di voler chiedere pi? di quanto dia. Si aggiunga che gli uomini che hanno compromesso la loro fortuna sentono sempre pi? il bisogno di avere amici per trovarvi o protezione o conforto: perch? tutto quel che si fa o avviene nei periodi di prosperit?, avendo l'appoggio dell'aiuto divino, ha minor necessit? di quello umano. Il ricordo dei posteri, dunque, conserva meglio i nomi di coloro che non abbandonarono gli amici nella sorte avversa che non di quanti li seguirono nella prospera. Nessuno parla pi? degli amici di Sardanapalo, Creste invece ? conosciuto, oserei dire, pi? perch? amico di Pilade che perch? figlio di Agamennone: se ? vero che l'amicizia dei primi si corruppe nella loro comune partecipazione a raffinatezze e bagordi, mentre lo spirito di fratellanza dei secondi, formatosi in difficili condizioni, brill?, pur sottoposto, come fu, a prove dure ed aspre. Ma a che toccare di esempi stranieri, quando mi ? concesso di usarne patrii?
Trad. Faranda
saluti
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