Data:
22/02/2004 13.39.02
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Commentaria Physicorum
Dal momento che il libro di fisica, alla cui esposizione mi accingo, l?incipit del trattato di scienze naturali, ? opportuno, al suo esordio, specificare cosa s?intenda per materia e soggetto di scienza naturale, appunto. E? doveroso, allora, comprendere che, fermo restando ogni conoscenza un?operazione dell?intelletto, ogni cosa diviene intellegibile in atto se, in certo modo, astratta dalla materia. Secondo il modo in cui qualsivoglia cosa si relaziona alla materia, si specifica il diverso ambito di conoscenza in cui essa ricade. Inoltre, sviluppandosi ogni ambito di conoscenza in via dimostrativa, sia la definizione il mezzo della dimostrazione stessa; gli ambiti di conoscenza, difatti, si diversificano giocoforza in relazione alla diversa modalit? della definizione.
C?? da sapere, dunque, che l?essere di taluni enti dipende dalla materia, ed essi non possono esser definiti prescindendo dalla materia stessa; si tratta di enti il cui essere ? necessariamente legato alla materia sensibile, bench? quest?ultima non sia tuttavia compresa nella loro definizione. Le due cose si distinguono tra loro come, ad esempio, ?curvo? e ?simus?; ?simus? non pu? prescindere dalla materia sensibile, e questa giocoforza dev?esser compresa nella sua definizione, giacch? appunto ?simus? ? un naso curvo; ? il caso di tutte le cose naturali, come uomo, pietra: per ci? che riguarda ?curvo?, invece, bench? non abbia ragion d?essere prescindendo dalla materia sensibile, quest?ultima non ? compresa nella sua definizione; tale ? il caso di tutte le entit? matematiche: numeri, grandezze, figure. Infine, vi sono altri enti che non dipendono dalla materia n? in relazione all?essere, n? in relazione al pensiero; o perch? sono immateriali ? come Dio e le altre sostanze metafisiche ? o perch?, come universali, non hanno materialit?, come la sostanza, la potenza, l?atto e l?ente stesso.
Salutoni.
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