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Mittente:
bukowski
Re: Ab urbe condita, liber XXIII, passim 5   stampa
Data:
24/03/2004 19.56.47




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Dopo che gli ambasciatori riferirono il dispiacere e il disappunto del senato e del popolo campano per la disfatta romana [costruzione letterale: cum? nuntiavissent senatum populumque campanum aegre ferre (mal tollerare che) quicquam adversi (partitivo) evenisse Romanis], promettendo [suppongo ?pollicerenturque?] tutto ci? che fosse utile alla guerra [insomma, promettendo aiuti e rinforzi], il console rispose: ?Vi siete espressi con un atteggiamento poco consono all?attuale stato della nostra Fortuna [qui, in senso negativo], giacch? [enim] che cosa ci ? rimasto dopo Canne tal che, quasi avessimo (ancora) qualcosa, vorremmo che ci? che (ci) manca ci fosse supplito dagli alleati? Dovremmo chiedervi [dubitativo, con valore (negativo) retorico, come il seguente] dei fanti, come se avessimo dei cavalieri? Dovremmo dir(vi) che (ci) manca denaro, come se ci mancasse solo quello [l?esercito ? in completa disfatta]?
Nulla ci ha lasciato la Fortuna [ancora accezione negativa]. O Campani, non serve che ci aiutate [suppongo ?iuvetis] a combattere [in bello], ma che, praticamente, vi addossiate la guerra per nostro conto/al nostro posto. Ci si ricordi [esortativo] di quando, un tempo, difendemmo i vostri antenati e sostenemmo, contro i Sanniti, una guerra quasi centenaria e molto incerta [variante fortuna], (guerra) scoppiata per colpa vostra. Pertanto, o Campani, ? opportuno che voi condividiate [comunem? credere] (con noi) questa disfatta [hanc cladem quae accepta est] e che riteniate di dover difendere una patria comune (ad entrambi i popoli, il nostro ed il vostro) [in virt? del debito di riconoscenza che i Campani dovrebbero nutrire].
Se (davvero) avete una lealt? pari alla vostra Fortuna [stavolta, accezione positiva], Annibale non avr? impressione d?aver vinto, n? i Romani d?esser stati vinti.

Trad. Bukowski
  Ab urbe condita, liber XXIII, passim 5
      Re: Ab urbe condita, liber XXIII, passim 5
 

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