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--- la disciplina militare
romana ---
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LE CORAZZE ROMANE
E LA LORO EVOLUZIONE
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CORAZZA MUSCOLARE
Una delle loricae sicuramente più conosciute
grazie alle statue giunte sino a noi ed alla cinematografia
moderna, é sicuramente la c.d. "corazza muscolare", thorax
statios in greco, e la cui origine era probabilmente ellenica.
Questa era modellata sul contorno dei muscoli del tronco umano,
riprodotto in un modello idealistico. La corazza muscolare
era forgiata in ferro oppure in bronzo e consisteva in due
parti, una frontale ed una posteriore, legate insieme con
dei lacci di cuoio all'altezza del petto e delle anche. Si
é spesso creduto che fossero fatte in cuoio, in effetti una
corazza creata con questo materiale avrebbe dovuto essere
molto spessa e rigida, per avere anche solo un minimo effetto
protettivo. Molti studiosi credono che questo tipo di armatura
era molto probabilmente portata solamente dagli Imperatori
o da militari di alto rango, simboli della potenza di Roma
e della sua sovranità. Si crede, inoltre, che fosse portata
dalla Guardia Pretoriana, come alta uniforme, a partire dalla
metà del II secolo d.C. A questa conclusione si é giunti dopo
l'osservazione del famoso bassorilievo Pretoriano, conservato
al museo del Louvre di Parigi e alla base della colonna di
Antonino Pio, ai Musei Vaticani, dove si vede un Centurione
ornato di questa corazza. La corazza muscolare é stata probabilmente
utilizzata dai Romani nel IV-V secolo a.C. Diciamo probabilmente
perché purtroppo nessuna di queste corazze metalliche é arrivata
fino ai giorni nostri.
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Bassorilievo pretoriano conservato al
Museo del Louvre
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D'altra parte, però, un esempio di questo
tipo di armatura é quella etrusca, in metallo, datata III-V
secolo a.C. . Gli ornamenti mobili,utilizzati anche come paraspalle
che si vedono nelle rappresentazioni sono chiamati pteruges.
Le loricae di questo tipo erano spesso destinate alle statue
create durante l'Impero. Le statue più antiche sono caratterizzate
da un alto livello di dettagli del torso mentre quelle più
recenti presentano degli ornamenti in rilievo, spesso anche
applicati. Uno degli esempi più illuminanti é la statua dell'Imperatore
Augusto, datata 14-29 d.C. e ospitata nei Musei Vaticani.
In questo caso, la sua lorica é adornata con delle figure
in bassorilievo, rappresentante un uomo in alta uniforme,
probabilmente Tiberio che riceve una bandiera dal barbaro
vinto, alla destra dell'immagine. Varie divinità si innalzano
nei Campi Elisi (nell'area del torace), tra le quali riconosciamo
Apollo, Aurora, Artemide, Sole Invictus e Caelus. Altre statue
recanti la corazza muscolare sono quella di Drusus, e rappresentano
sicuramente un ruolo propagandistico. Data quindi la natura
delle prove, cioé iconografica e trionfale, la maggiorparte
delle rappresentazioni può essere stata volutamente convenzionalizzata
ed idealizzata, quindi le conclusioni tratte da questo tipo
di reperti, deve essere vista con cautela e senso critico.
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LORICA SQUAMATA
Un altro tipo di corazza utilizzata era
la lorica squamata, così chiamata per le evidenti placche
di metallo che la componevano. Secondo taluni studiosi , la
comparsa di questo tipo di armatura risale addirittura al
II millennio a.C., nel Peloponneso. Nella storia di Roma,
gli studiosi sostengono che sia stata utilizzata per tutta
la sua millenaria storia, con diversi stili e diverse fatture,
però sempre in prima linea. Il modello che chiameremo base,
per facilitare la spiegazione, aveva delle maniche corte,
sino alla metà alta del braccio e la sua lunghezza era tale
da coprire la parte alta delle cosce.
La lorica squamata era generalmente fatta in bronzo e ferro,formata
da dischi di questi due materiali, varianti dai 2,5 cm agli
8 cm per i dischi più grandi in ferro, che venivano uniti
tra loro con dei rivetti di bronzo in modo da formare un insieme
molto mobile e relativamente comodo da portare. I modelli
più recenti hanno la particolarità di essere formati da striscie
di bronzo alle quali venivano uniti dei dischi ferrei in forma
di semicerchio, assemblati come le tegole delle case. Essa
era impiegata solamente da militari di un certo rango, prima
del II secolo d.C. quali i centurioni, i signifer, i cavalieri
e solo dopo questo periodo fu impiegata dai legionari. Alcune
ricostituzioni moderne, provano il fatto che questo tipo di
armatura resistesse alle frecce solamente 1 volta su 2, almeno
oltre i 7 metri. L'effetto sull'uomo é stato constatato fosse
molto simile ai moderni giubbotti antiproiettile, cioé vi
era uno shock dovuto all'impatto del dardo ma nessuna penetrazione
importante dello stesso.
Sono state ritrovate alcuni frammenti di lorica squamata di
colore bianco e alcuni dorati: si sostiene, infatti, che essi
subivano un trattamento di colorazione per evitare l'arrugginimento,
oltre all'ovvio fattore estetico. Come la corazza muscolare
anche a questa erano aggiunti i pteruges e le phaleraes,le
medaglie.
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LORICA HAMATA
E' oramai universalmente accettato che la
lorica hamata fosse stata copiata dai romani dai fabbri celti
i quali furono i suoi inventori. Era costituita da piccoli,
a volte piccolissimi, fino a 3 mm di diametro, cerchi di metallo,
ferro e bronzo. Sono arrivati sino a noi solamente dei piccoli
pezzi di questa corazza, però, come sovente succede in archeologia,
una moltitudine di statue di diversa epoca e nazionalità permettono
uno studio ben preciso. L'esempio certamente più chiarificante
é dato dalla statua di ufficiale ausiliario gallico nella
quale si nota perfettamente la disposizione di questa lorica.
Come sempre vi erano delle varianti, le più comuni sono quelle
senza maniche o comunque di lunghezza variante. Il metodo
di assemblaggio, come sovente nella storia dell'artigianato
militare romano, doveva essere rapido e funzionale. Il metodo
utilizzato era il seguente: un anello di metallo intero era
unito ad un anello con una apertura, la quale veniva successivamente
chiusa con l'aiuto di una pinza, come nel disegno a destra,
il tutto fino al completamento della corazza: il diametro
degli anelli variava dai 3 ai 9 mm. Vi erano pregi e difetti
nell'utilizzo della lorica hamata; i pregi principali erano
sicuramente la grande resistenza agli attacchi diretti di
spada e ai fendenti, la sua vestibilità e la facilità della
riparazione. I difetti principali, invece, erano la sua lunghezza
di costruzione (fino a 180 ore di lavoro per creare una semplice
lorica per il busto) e il suo peso, che poteva arrivare sino
agli 8-10 chilogrammi. Per ovviare a questo inconveniente
venne utilizzato il cingulum, una cintura in cuoio che permetteva,
indossandola come una normale cintura odierna, di limitare
il peso alla parte superiore delle anche, scaricandolo su
di esso. Delle prove effettuate ai giorni nostri rivelano
che gli impatti delle frecce scagliate ad una distanza superiore
ai 7 metri facevano penetrare le punte a delle profondità
massime di 5 cm, salvando così non poche vite, poiché la penetrazione
non é mortale. L'armatura in questione é stata sicuramente
utilizzata in modo intensivo dai legionari romani fino all'entrata
in scena, ai tempi di Claudio, della lorica segmentata.
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LORICA SEGMENTATA
La forma di corazza sicuramente più famosa
del I secolo d.C. é proprio la lorica segmentata. Il suo nome
non é quello romano originale ma deriva dal Rinascimento.
Questo é il primo esempio della storia di armatura laminata
mobile, le origini della quale sono sconosciute. Probabilmente
era utilizzata nei giochi di gladiatori, poiché è risaputo
che l'Arena fosse un eccellente campo di prova per le attrezzature
e le armi di nuova concezione, i nuovi prototipi. La prima
volta che l'esercito romano utilizzò questo tipo di armatura
fu probabilmente durante la rivolta di Florus e Sacrovirus
(21 d.C). Dei gladiatori pesantemente corazzati detti crupellarii
si batterono contro i legionari. Tacito descrive come essi
furono uccisi dai legionari che per vincerli dovettero rompere
le loro eccellenti armature segmentate a colpi di piccone.
Molto probabilmente questo tipo di corazza divenne parte dell'equipaggiamento
delle Legioni all'epoca della campagna di Britannia dell'Imperatore
Claudio (43 d.C).
Essa era fatta assemblando diverse striscie di ferro con dei
rivetti di rame, il quale creava dei seri problemi di corrosione
elettrochimica nei punti di contatto con il ferro, indebolendo
drasticamente la sua struttura. Negli scavi, infatti, la maggiorparte
dei reperti ritrovati sono proprio questi rivetti, resti di
tale corazza.
Come le altre armature anche la segmentata aveva una grande
varietà di modelli, quello base era costituito come nell'immagine
a destra.
Questa corazza era innegabilmente superiore alle altre disponibili
in quel periodo e la malleabilità dei materiali utilizzati
per creare le striscie protettive suggerisce che per primi
i romani capirono l'importanza di un'armatura che assorbisse
l'urto delle armi, invece di una che, rigida e statica, avrebbe
convogliato lo shock in tutto il corpo. Le armature medievali,
pesanti e rigide, ne sono un esempio tipico. Per riavere un
tale sviluppo scientifico sulla distribuzione dello shock
dovremo attendere il 21mo secolo con lo sviluppo, da parte
delle tecnologie automobilistiche, delle carrozzerie deformabili.
Durante la campagna dell'Imperatore Traiano contro i Daci,
le legioni romane furono messe di fronte ad un nuovo problema:
le lunghe spade ricurve utilizzate dai loro nemici, le falx,
riuscivano a giungere dietro gli imponenti scutum,
gli scudi, ferendo gravemente i legionari all'altezza delle
braccia e delle gambe. Ancora una volta si ovviò al problema
utilizzando delle protezioni segmentate utilizzate durante
i giochi dei gladiatori.
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