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Progetto Ovidio - Filosofia Romana
Posidonio di Apamea (130 a. C. - 50 ca)

--- a cura di Diego Fusaro ---

 

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Vita. Posidonio di Apamea, città della Siria, vissuto tra il 135 e il 50 a.C. circa, studiò con Panezio ad Atene, poi istituì una propria scuola a Rodi, dove Cicerone lo visitò tra il 79 e il 77 a.C. Fu in rapporti amichevoli anche con Pompeo, l'acerrimo nemico di Cesare. L'opera di Posidonio è caratterizzata dalla vastità dei suoi interessi enciclopedici. Viaggiò in Gallia, Spagna, Nordafrica, attento alle condizioni geografiche e di vita delle varie popolazioni, ricavandone materia per i suoi scritti di geografia, storia ed etnografia. Ma si occupò anche di questioni astronomiche, del problema della misurazione della circonferenza della terra e dei fondamenti della geografia euclidea, contro attacchi mossi alla validità di essa da parte dell'epicureo Zenone di Sidone.

Pensiero. Questa concezione di un sapere universale era forse connessa, nel pensiero di Posidonio, alla nozione tipicamente stoica di simpatia: l'unità tra le parti del sapere non esprime altro che l'unità e la connessione tra le varie parti dell'universo. Su questa linea, egli difese anche, contrariamente a Panezio, l'astrologia e la divinazione.
Anche Posidonio però manifesta libertà nei confronti di tradizioni dottrinali proprie della sua scuola: ciò appare in modo particolare nella sua critica al monismo psicologico di Crisippo. Secondo Posidonio, Crisippo non riesce a spiegare l'origine prima del vizio: come é possibile che essa dipenda dall'esercizio della stessa ragione? Né è sufficiente imputarla ad influenze esterne, al processo educativo e alla società, perché occorrerebbe spiegare da che cosa dipende la corruzione degli educatori e della società stessa.
La soluzione di Posidonio consiste in una ripresa dell'impostazione propria di un'altra tradizione filosofica, quella platonico - aristotelica. Egli ipotizza, infatti, l'esistenza di una facoltà irrazionale originaria dell'anima, alla quale possono essere imputate le passioni e l'insorgere del vizio. La terapia delle passioni potrà allora avvenire anche attraverso l'impiego di ciò che é piacevole e non razionale, in particolare della musica e della poesia, come già aveva sostenuto Platone.


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