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Progetto Ovidio - attualità in latino

--- aggiornato al 10 giugno 2005 ---


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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati
2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana
3) i redattori finnici interrompono le loro attività dal 17/06 al 26/08 per le vacanze estive

l'Unione Europea: un vuoto ben confezionato?


>>> DISCRIMEN UNIONIS EUROPAEAE.

Postquam Francogalli et Nederlandienses suffragio populari legem Unionis Europaeae fundamentalem reiecerunt, etiam in aliis terris adversarii constitutionis novas vires recuperaverunt.
In Dania, ubi suffragium die vicesimo septimo mensis Septembris futurum est, ex demoscopiis recens factis apparet maiorem partem civium legi obsistere. Poloni suffragium in mensem Octobrem constitutum different, si in conventu moderatorum Unionis mense Iulio nullum certum consilium de lege captum erit. Britanni de suffragio in posterum differendo iam decreverunt. In Norvegia maior pars civium votum adversarium ferrent, si nunc de patria ad Unionem Europaeam adiungenda interrogarentur. [Nuntios Latinos 10.06.2005 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> UNIONE EUROPEA: È CRISI.


La bocciatura della Costituzione dell’UE, sancita dai referendum francese ed olandese, ha dato nuovo slancio, anche negli altri Paesi, ai movimenti contrari alla Carta costituzionale.
In Danimarca, dove il voto è previsto per il 27 settembre, secondo recenti sondaggi si profila, netta, la vittoria dei ‘no’.
La Polonia minaccia di posticipare la data referendaria di ottobre, se nel vertice europeo di luglio non si raggiungerà un accordo definitivo sulla Costituzione, mentre l’Inghilterra, di per sé, ha già ‘congelato’ il suffragio popolare.
In Norvegia, se si votasse in questo frangente su un’eventuale adesione all’UE, avrebbero la meglio gli ‘euroscettici’.


Chirac e Schröder, astri calanti dell'Unione


>>> DINOSAURI POLITICI.

Cum praesidens Jacques Chirac et cancellarius Gerhard Schröder adhuc ratificationem constitutionis membris Unionis commendavissent, Liam Fox, politicus Britannus factionis conservativae, illos dinosauros politicos appellavit, qui una cum exercitu eurocratarum se gerere pergerent, tamquam nihil accidisset. Idem flagitavit, ut constitutio, quae et Britanniae et Europae mala esset, pro mortua haberetur. [Nuntios Latinos 10.06.2005 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> DINOSAURI POLITICI.


Il conservatore britannico Liam Fox ha definito il presidente (francese) Chirac ed il cancelliere (tedesco) Schröder ‘dinosauri politici’, vista la loro ostinazione a promuovere il processo di ratifica della Costituzione (Europea) presso i Paesi membri dell’Unione: essi, insieme con tutta la schiera degli ‘eurocrati’ [neologismo, diffuso, che designa sprezzantemente i ‘burocrati dell’Unione Europea’; ndt], si comportano come se nulla fosse accaduto [il riferimento è, soprattutto, alle bocciature referendarie in Olanda e in Francia; frequenti, in questi giorni, i summit ‘di crisi’ tra i due leader (nella foto); ndt].
Secondo Fox, la Carta costituzionale – aspramente criticata in Inghilterra e nella stessa Europa – dev’essere considerata oramai ‘cosa morta e sepolta’.


la Convenzione di Schengen


>>> HELVETIA TRACTATUM SCHENGENIENSEM ACCEPIT.

In Helvetia cives sententiam rogati sunt, an patriam ad tractatum Schengeniensem adiungere vellent.
Maior pars tractatum probavit, ex quo sequitur, ut incolae ceterarum nationum Schengeniensium liberum per Helvetiam commeatum habeant. Tractatus ille septem nationum factus est in oppido Schengen Luxemburgi anno millesimo nongentesimo octogesimo quinto. Aliis nationibus postea additis, terrae Schengenienses sunt quindecim, scilicet Austria, Belgicum, Dania, Finnia, Francia, Germania, Hispania, Islandia, Italia, Graecia, Luxemburgum, Nederlandia, Norvegia, Portugallia, Suetia. Adiunctis Helvetiis numerus est sedecim. Exceptis Norvegia, Islandia Helvetiaque, omnes sunt terrae Unionis Europaeae. [Nuntios Latinos 10.06.2005 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> SVIZZERA: SÌ AGLI ACCORDI DI SCHENGEN.


Svizzeri alle urne [il 5 giugno; ndt], per decidere sull’adesione della madrepatria agli Accordi di Schengen. Hanno vinto i ‘sì’, per la qual cosa viene garantita [a partire dal 2008; ndt] la libera circolazione in territorio elvetico per tutti i cittadini delle Nazioni aderenti all’ ‘Area Schengen’ [ciò porta la Svizzera un passo più vicina all’Unione Europea e rafforza gli accordi bilaterali raggiunti tra Berna e Bruxelles, dopo il ‘no’ degli elettori elvetici all’ingresso nell’UE, espresso nel referendum del 1992; ndt].
Tale Convenzione fu firmata da 7 Stati nel 1995, nella città lussemburghese di Schengen [in realtà, nel 1995 entrò in vigore; fu firmata nel 1990; per i relativi dettagli, visionare il sito linkato, cliccando sull’immagine; ndt]; le successive adesioni hanno fatto salire a 15 i Paesi firmatari, vale a dire: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Spagna, Islanda, Italia, Grecia, Lussemburgo, Olanda, Norvegia, Portogallo, Svezia. E, ora, con la Svizzera, siamo a 16.
Ad eccezione di Norvegia, Islanda e Svizzera appunto, sono tutti Paesi membri dell’Unione Europea.


il processo a Saddam Hussein, tra diritto e vendetta


>>> SADDAM HUSSEIN IN IUDICIUM.

Saddam Hussein, pristinus dictator Iraquianorum, cum suis adiutoribus duodecim criminibus accusabitur. Delegatus regiminis Iraquiae rettulit crimina quidem plus quingenta fuisse, sed ut res accelerarentur, iudices tantum in gravissima ex eis inquisituros esse. Iudicium, in quo poena capitis Saddamo imminebit, post aliquot menses fiet. [Nuntios Latinos 10.06.2005 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> PER SADDAM HUSSEIN SI AVVICINA IL ‘JUDGMENT DAY’.


L’ex dittatore iracheno Saddam Hussein ed i suoi fedelissimi dovranno rispondere di 12 capi d’imputazione.
Un portavoce del governo iracheno ha precisato che le incriminazioni sono, in realtà, più di 500, ma, per accelerare i tempi della procedura, l’accusa formalizzerà solo quelle più gravi.
Il processo, con possibile condanna a morte per Saddam, si svolgerà entro i prossimi mesi [nelle ultime settimane, diverse dichiarazioni di alti esponenti iracheni hanno suggerito l’idea che almeno il processo a carico del dittatore potesse avere inizio nel giro di 2 mesi; ndt].



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le notizie in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy

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