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Ovidio


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Progetto Ovidio - attualità in latino

--- aggiornato al 9 maggio 2003 ---


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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati
2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana

osservatorio Italia-Iraq, a cura dell'Istituto Affari Internazionali


>>> CONSILIUM IRAQUIAE RESTITUENDAE.

In Iraquiam legiones multinationales mittentur, quibus custodientibus illa civitas paulatim pacetur. Prout certis auctoribus compertum est, hae copiae e militibus decem nationum constabunt eisque Civitates Americae Unitae, Britannia et Polonia praeerunt. Neque Francogalli neque Germani, bello Iraquico adversarii, ad actionem Iraquiae restituendae adhibebuntur. Adde, quod tota Iraquia in tria territoria dividetur, quorum fines nondum terminis sunt circumscripti. Earum regionum una Americanis custodienda dabitur, cum Britanni et Poloni reliquas duas sectiones sibi administrandas suscipiant. Civitates illius consilii participes ab Ordine Nationum Unitarum quaesiturae non sunt, utrum sibi illo modo agere liceat necne. [Nuntios Latinos 9.5.2003 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> RISOLUZIONE SULLA RICOSTRUZIONE IN IRAQ.


In Iraq, verrà stanziata una “forza multinazionale” che garantirà, sotto la propria protezione, la lenta, ma progressiva, stabilizzazione del Paese. Come confermato da fonti ufficiali, la forza multinazionale si avvarrà degli apporti militari di 10 nazioni [l’Italia contribuirà con 3mila militari; nella foto, il Ministro degli Esteri italiano Frattini; ndt], con USA, Inghilterra e Polonia alle leve di comando e coordinamento.
Alla missione di stabilizzazione irachena non prenderanno invece parte né la Francia né la Germania, (da sempre) contrarie all’intervento armato in Iraq.
Inoltre, l’intero territorio iracheno verrà diviso in 3 settori, la cui estensione non è stata ancora definita. Di tali settori, uno verrà affidato al controllo statunitense, mentre i rimanenti due competono al controllo incrociato di Inghilterra e Polonia.
I Paesi che rientrano nella risoluzione non hanno intenzione di chiedere all’Onu l’autorizzazione a procedere.


una retrospettiva della crisi indopakistana


>>> INDIA ET PAKISTANIA CONCORDIORES.

Moderatores Indiae et Pakistaniae legationum suarum commercia in pristinum statum restituere decreverunt. De ea re nuperrime nuntiavit primus minister Indiae Atal Behari Vajpayee, postquam cum collega suo Pakistaniano telephonice collocutus est. Constat relationes inter utramque civitatem intercedentes iam per multa decennia pessimas fuisse propter discordiam de dominatione Casmiriae ortam. Huc accessit ictus terroristicus abhinc duos annos in parlamentum Indiae factus. Indi, quippe qui hanc aggressionem Pakistanianis crimini darent, nulla mora interposita legatum suum ex urbe Islamabada domum revocaverunt. Anno praeterito res eo deducta est, ut non multum abesse videretur, quin discrimen in apertum bellum erumperet. [Nuntios Latinos 9.5.2003 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> INDIA E PAKISTAN: SVOLTA VERSO LA DISTENSIONE.


Il governo indiano e quello pakistano hanno risolto per la normalizzazione delle proprie relazioni diplomatiche [legationum suarum commercia in pristinum statum restituere]. Ne ha dato recente conferma il premier indiano Atal Behari Vajpayee, dopo un colloquio telefonico con l’omologo pakistano.
Com’è noto, i rapporti tra i due Paesi già da decenni sono molto critici, in seguito al contrasto relativo al controllo politico-militare della regione del Kashmir [Cachemire], per altro esasperati dall’attentato terroristico perpetrato contro il parlamento indiano 2 anni fa [esattamente il 13 dicembre 2001; ndt].
L’India – adducendo al Pakistan la matrice e le responsabilità dell’attentato – fece rientrare immediatamente in patria il proprio ambasciatore da Islamabad [capitale, appunto, del Pakistan (nella foto, un particolare della città); ndt].
L’anno scorso, la crisi ha raggiunto punte tali che poco è mancato ch’essa sfociasse in guerra aperta.


la libertà di religione in Spagna


>>> PAPA ITER IN HISPANIAM SUSCEPIT.

Pontifex Maximus Ioannes Paulus II itinere in Hispaniam suscepto die Dominico in media urbe Matrito missam sollemnem subdivalem egit. Ad eum audiendum circiter decies centena milia hominum convenerant. Papa, dum contionem facit, Hispanos hortatus est, ut leges Christianas fideliter servarent. "Hac sola ratione", inquit, "culturam vestram tot bonis abundantem Europae et toti orbi hereditate tradere poteritis." Caerimonia summum fastigium cepit, cum quinque Hispani, qui saeculo undevicesimo nati erant, auctoritate papae canonizati sive in numerum sanctorum relati sunt. [Nuntios Latinos 9.5.2003 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> MISSIONE APOSTOLICA DEL PAPA IN SPAGNA.


Il Pontefice Massimo [nell’antica Roma, il Pontifex Maximus presiedeva il collegio pontificale (ovvero sacerdotale), cui spettavano importanti mansioni: il compimento dei sacrifici, la custodia dei riti supremi dello Stato, la competenza esclusiva nell’esercizio della giurisdizione e nell’interpretazione del diritto pubblico e privato, l’esercizio della giurisdizione sui magistrati del culto; rivestita originariamente da patrizi, dal 253 a.C. la carica di P. Massimo passò poi anche ai plebei, e infine divenne spettanza esclusiva dell’imperatore; il P.M., dunque, ricopriva un ruolo di grande importanza sociale: alla sua presenza dovevano svolgersi tutte le cerimonie religiose ed, in particolare, a lui spettava il compito di convocare e presiedere i “comitia curiata”; ndt] Giovanni Paolo II, in viaggio pastorale in Spagna, ha celebrato – domenica [4 maggio 2003; ndt] – una messa solenne all’aperto [subdivalem], nel centro di Madrid, davanti ad una folla di circa 1 milione di fedeli, lì convenuti per ascoltare le Sue parole.
Il Papa, nell’Omelia [dum contionem facit], ha esortato gli Spagnoli a conservare ed osservare, con fede, i comandamenti cristiani: “Solo in questo modo sarete capaci di apportare, in eredità, all'Europa e al mondo intero la vostra ricchezza culturale [culturam vestram tot bonis abundantem]”, queste le sue parole.
La cerimonia ha raggiunto il clou all’atto della canonizzazione, officiata dal Papa secondo la Sua autorità, di 5 nuovi santi spagnoli, nati nel XIX sec. .


un ottimo sito italiano dedicato all'astronautica


>>> NAVIGIUM SPATIALE ABERRAVIT.

Navigium spatiale, quo duo astronautae Americani et unus cosmonauta Russus e statione siderali internationali domum revolabant, abhinc aliquot dies in campum gramineum Cazastaniae descendit. Tunc primum evenit, ut astronautae Americani navi siderali Russicae insidentes ex spatio cosmico in Tellurem redirent. Illud vehiculum tamen, cum in atmosphaeram terrae pervenisset, e causa ignota tantopere a cursu destinato aberravit, ut quadringentis fere chiliometris remotius, quam constitutum erat, terram attingeret. [Nuntios Latinos 9.5.2003 redegit Reijo Pitkäranta - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> ERRORE NELLE COORDINATE DI RIENTRO DELLA NAVICELLA SPAZIALE SOYUZ.


Alcuni giorni or sono, è atterrata nella steppa [in campum gramineum] del Kazakistan la navicella spaziale che portava a bordo due astronauti americani ed un cosmonauta russo, al loro rientro sulla Terra dalla Stazione spaziale internazionale [ovvero la Stazione orbitante Iss (nella foto): essa deriva da un progetto congiunto di USA, Europa, Russia e Giappone per la costruzione di una struttura spaziale permanentemente abitata e posta in orbita bassa intorno alla Terra; prevede diversi moduli pressurizzati, dove un equipaggio di 7 astronauti al massimo potrà vivere e lavorare in 7 laboratori per la ricerca scientifica in fisica, chimica, biologia, fisiologia umana, medicina, scienze della terra e spaziali; la capsula Soyuz era in missione di rientro, con a bordo gli americani Bowerson e Pettit ed il russo Budarin, costretti a restare due mesi più del previsto nello Spazio in seguito alla tragedia del “Colombia” del febbraio scorso; l’atterraggio è avvenuto esattamente domenica 4 maggio 2003; ndt].
Prima volta assoluta in cui astronauti statunitensi rientrassero dal cosmo sulla Terra a bordo di una navicella spaziale made in Russia.
La capsula, tuttavia, una volta entrata nell’atmosfera terrestre, per una causa non accertata ha deviato dalla traiettoria stabilita, atterrando a circa 400 km di distanza dal punto previsto.



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le notizie in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy

le mie traduzioni e le mie note sono copyleft - Bukowski

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