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Progetto Ovidio - attualità in latino

--- aggiornato al 22 agosto 2003 ---


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N.B.: 1) le immagini associate ai testi linkano a siti inerenti agli argomenti trattati
2) le notizie vengono selezionate ed eventualmente adattate per la Rete italiana

convenzioni relative alla lotta contro gli attentati terroristici alla bomba e contro il finanziamento di attività terroristiche (in inglese)


>>> SEDES NATIONUM UNITARUM ATTENTATA.

Die Martis contra sedem Nationum Unitarum Bagdatensem ictus terroristicus factus est, quo saltem viginti quattuor homines vitam amiserunt, plus centum vulnerati sunt. Autocarrum, materia explosiva oneratum, contra parietem aedificii ductum ita displosum est, ut pars aedium, in quibus erant circiter trecenti homines, corrueret. Inter mortuos est Sergio Vieira de Mello, delegatus Nationum Unitarum specialis. Kofi Annan, secretarius generalis, interruptis feriis, quas in Finnia agebat, Novum Eboracum raptim revertit. Calamitate commotus ait nullam posse esse iustam causam facinoris contra homines, qui Bagdatum venissent, ut Iraquianos adiuvarent. [Nuntios Latinos 22.8.2003 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> ATTENTATO ALLA SEDE (IRACHENA) DELL’ONU.


Martedì [19 agosto; ndt] è stato perpetrato un attentato terroristico contro la sede dell’ONU a Baghdad: 24 le vittime, secondo un bilancio provvisorio, e più di un centinaio i feriti. Un “camion-bomba” [autocarrum, materia explosiva oneratum] si è schiantato contro l’edificio: la deflagrazione ha fatto crollare parte della sede, che ospitava almeno 300 persone. Tra le vittime, anche il delegato speciale dell’ONU, Sergio Vieira de Mello [secondo indiscrezioni, il vero bersaglio dell’attentato; ndt].
Il segretario generale Kofi Annan [nella foto] ha fatto ritorno con urgenza a New York [Novum Eboracum], interrompendo le sue vacanze in Finlandia.
Visibilmente scioccato dal tragico evento, Annan definisce incomprensibili le motivazioni che hanno spinto ad attentare alla vita di persone giunte a Baghdad con l’esclusivo scopo di aiutare il popolo iracheno.


quello che di Idi Amin non si dice...


>>> CARNIFEX UGANDENSIUM MORTUUS.

Idi Amin, pristinus tyrannus Ugandensium, in Arabia Saudiana, ubi exsulabat, mortuus est. Amin, qui in exercitu coloniali Britannorum militaverat, anno millesimo nongentesimo septuagesimo primo rerum potitus est. Ugandam maxima crudelitate gubernavit, donec post octo annos potestate pulsus in exsilium ire coactus est. Oeconomiam patriae in ruinas redegit, negotiatores Asiaticos expulit, bona eorum sequestravit. Intellegentiores occidendos curavit aut exsilio affecit. Ordines humanitarii aestimant inter tyrannidem eius quingenta milia hominum interfecta esse. Cum mortui satis celeriter sepeliri non potuerant, corpora in flumen Nilum eiciebantur, quibus crocodili vescerentur. [Nuntios Latinos 22.8.2003 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> E’ MORTO IL BOIA D’UGANDA.


Idi Amin, ex dittatore d’Uganda, è morto in Arabia Saudita, dov’era in esilio [Amin, nella foto, è morto sabato 16 agosto; la resa di “tyrannus” con “dittatore” è giustificata dalle sinistre valenze che ha preso quest’ultimo termine soprattutto alla fine dello scorso millennio, ma già sulla scorta dell’abuso di carica che ne fecero, a loro tempo, Silla e Cesare; in realtà, il “dictator”, nell’antica Roma, era un magistrato designato ed investito dai consoli con eccezionali ed illimitati poteri (ma restava in carica per soli 6 mesi), per far fronte ad una situazione di particolare emergenza per lo Stato; ndt].
Amin, con un passato nell’esercito coloniale britannico, salì al potere nel 1971, imponendo all’Uganda un regime impostato sul terrore e sull’orrore, fino a che, otto anni dopo, non venne rovesciato e costretto all’esilio.
Amin s’è reso colpevole del disastro economico del suo Paese, d’aver espulso l’intera popolazione di origine asiatica, accusandola di controllare l’economia nazionale [estendo così il troppo sintetico “negotiatores Asiaticos”] e sequestrandone i beni, nonché d’aver provveduto allo sterminio o all’allontanamento degli oppositori [lett. “intellegentiores”, ovvero di coloro che più si rendevano conto del regime dispotico e più erano in grado di contrastarlo; ndt].
Secondo le organizzazioni per i diritti umani, durante il suo regime tirannico furono uccise 500mila persone. I cadaveri, nell’impossibilità di una sollecita sepoltura, venivano gettati nel Nilo, in pasto ai coccodrilli.


la causa recondita dei black out in Italia? Per un sito "forzista", la politica ambientalista dei Verdi, ovviamente...


>>> DE CAUSIS OBSCURATIONIS QUAERITUR.

Septimana praeterita fluentum electricum in partibus Canadae et in octo civitatibus Americae septentrionalis inopinanter interruptum est, quo casu circiter quinquaginta miliones hominum affecti sunt. Septimana vergente electricitas in totam fere regionem interruptione laborantem restituta est. Causa obscurationis nondum pro certo cognita est. Constat autem illum casum non fuisse facinus terroristicum, quod multi in initio timuerant. Verisimile est rete distributionis electricae paene consumptum et nimis oneratum fuisse ideoque damnis expositum. Magistratus de re adhuc inter se litigant et consilia considerant, quibus similes casus praeveniantur. [Nuntios Latinos 22.8.2003 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> S’INDAGA SULLE CAUSE DEL BLACK OUT.


La scorsa settimana [esattamente, giovedì 14 e per ben 30 ore] un improvviso black out elettrico ha interessato alcune zone del Canada e 8 metropoli dell’America settentrionale, creando disagi a circa 50 milioni di cittadini. Sul finire della settimana, l’erogazione della corrente elettrica è stata ripristinata praticamente nell’intera zona colpita dall’interruzione. Per quanto non siano ancora chiare le cause che hanno portato al black out, con ogni probabilità è da escludersi la matrice terroristica, come paventato inizialmente da molti [per quanto, alcuni giorni dopo, ci sia stata una rivendicazione palesata in un comunicato diffuso dal sito on line del Centro di informazione islamica mondiale; ndt].
E’ verosimile, piuttosto, che un sovraccarico abbia pregiudicato l’efficienza della rete di erogazione elettrica, di per sé già obsoleta. Le autorità, mentre ancora si rimpallano le responsabilità, stanno comunque valutando rimedi per scongiurare il ripetersi di eventualità simili.


i nefasti, e talora letali, effetti del caldo


>>> LETALITAS INTER CANICULAM AUCTA.

Imbres diluviales et saevae tempestates septimana ineunte in Gallia, Hispania Helvetiaque caloribus diuturnis successerunt. Libitinarii Francorum censent in Gallia mense Augusto casus mortis numerum solitum eiusdem temporis spatii decem milibus superare. Etiam in multis Hispaniae urbibus letalitas eodem tempore valde aucta est. Medici aestimaverunt maiorem partem mortuorum fuisse homines seniores, qui calore aut siccitate correpti obissent. Directam autem mortis causam plerumque non fuisse insolationem aut nimium calorem sed alium morbum aut infirmitatem, e.g. cardioplegiam, quam continuus calor aut perturbatum in corpore aequilibrium liquorum maturavisset. [Nuntios Latinos 22.8.2003 redegit Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy]

 


>>> ONDATA DI CALDO E LA MORTALITA’… S’IMPENNA!


All’inizio della settimana, l’ondata di caldo ha ceduto il passo a piogge torrenziali e burrasche in Francia, Spagna e Svizzera. I necrofori francesi [“libitinarii” in Roma antica erano, precisamente, gl’impresari di pompe funebri; ndt] registrano un’impennata, rispetto alla norma stagionale, di 10mila morti nel mese di agosto [solo pochi giorni fa, il presidente francese Chirac s’è deciso a rompere il (colpevole) silenzio sulla drammatica situazione nel suo Paese, annunciando che a ottobre (!) scatterà un nuovo “piano di solidarietà” per anziani ed handicappati; augurandosi di consolarci col dato statistico, in Italia, il Ministro della Salute Sirchia ha dato incarico ad un’équipe di esperti dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) di stabilire se l’ondata di caldo di quest’estate abbia effettivamente provocato un aumento nella mortalità; ndt].
Nello stesso periodo di tempo, il tasso di mortalità ha subito un forte aumento anche in molte città spagnole.
Secondo le autorità sanitarie, il maggior numero di decessi s’è avuto tra le persone anziane, stremate dall’afa e dal clima secco.
Insolazioni e clima torrido, tuttavia, non sarebbero le cause dirette dei decessi, quanto piuttosto l’incidenza di malattie e malori “collaterali”: insufficienze cardiache, ad esempio [e.g. = exempli gratia; da notare che per i Romani (tra tutti, almeno Celso, il più famoso autore latino d’un trattato di medicina, sezione, probabilmente, di un progetto enciclopedico ben più ampio), “cardiacus morbus” designa propriamente la “malattia di stomaco”; ndt], innescate dal caldo persistente e dalla conseguente alterazione dell’equilibrio idrico dell’organismo.

 



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le notizie in latino sono redatte, con scadenza settimanale, da Reijo Pitkäranta e Tuomo Pekkanen - © Copyright Finnish Broadcasting - Yleisradio Oy

le mie traduzioni e le mie note sono copyleft - Bukowski

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